Honda e: la prova dell’EV che si fa notare

L’autonomia della Honda e non è da primato: 222 chilometri che si trasformano in 180/190 prestando attenzione ai consumi – specie in autostrada – e in 150 se vi va di apprezzare i 154 (divertenti) cavalli di questa citycar Made in Japan. Insomma se cercate un’elettrica per le lunghe traversate siete nel posto sbagliato. D’altro canto le cavalcade non erano il focus di questa Honda e ricordiamoci che quando si parla di Honda si tira in ballo uno tra i gruppi di ingegneri più preparati al mondo: difficile che quelli bravi si scostino dall’obiettivo che gli viene imposto. E la e nasce per migliorare la quotidianità fatta di tragitti casa-lavoro e commissioni, tra le via delle metropoli. Tutt’al più per del commuting provincia/città. E ve lo diciamo subito, sotto questo punto di vista, l’obiettivo è pienamente centrato grazie alla qualità di progettazione, alla finezza di guida e alla quantità di tecnologia furba. Insomma: l’autonomia non è da primato perché è quella che serve.

prova honda e

DALLA CIVIC ALLA SOSTENIBILITÀ. Questa Honda, poi, di personalità ne ha: basta guardarla da fuori, con quelle linee futuribili ma allo stesso tempo fortemente ispirate a un’icona della Casa giapponese: la prima Civic. Fu lei, agli inizi degli anni 70, l’auto con cui la Honda si fece conoscere in tutto il mondo: una piccola utilitaria che rispondeva perfettamente alla crisi del petrolio del 1973 e all’esigenza di auto dai consumi ridotti. 47 anni più tardi, la Honda e risponde a un nuovo bisogno, quello di mobilità sostenibile. Che passa anche per l’elettrificazione del parco circolante.

prova honda e dettaglio interni cruscotto

TECH DA CITTÀ. Stiamo parlando di un’auto lunga 390 cm e larga 175 cm. La Honda e si distingue per i suoi fari e fanali a led circolari, ma anche per dettagli degni di auto di categoria superiore, come le maniglie delle portiere anteriori a scomparsa (meno da applauso quelle posteriori) e l’assenza di tradizionali specchietti retrovisori in favore di retrocamere. Una soluzione che non solo ripulisce lo stile della fiancata, ma contribuisce a diminuire pure la resistenza aerodinamica della vettura. Con conseguente vantaggio in fatto di autonomia e assenza di fruscii aerodinamici.

prova honda e in velocità

FACILE DA CAPIRE. Questa e si distingue dal circolante per tecnologia e per stile; i morbidi rivestimenti in tessuto non sembrano arrivare dal panorama automobilistico, ma piuttosto dal mondo dell’arredamento d’interni. Le finiture in legno, invece, sottolineano gli elementi di comando e d’intrattenimento di questa citycar elettrica. Integrare una simile quantità di schermi in un’unica plancia potrebbe sembrare esagerato, ma è la firma dell’esperienza a bordo della nuova Honda e: cinque display uno affiancato all’altro, due per gli specchietti laterali, uno per il cruscotto e due per il sistema multimediale. Può sembrare complicato e – sicuramente – per sfruttare tutte le opzioni a disposizione ci vuole tempo, ma non serve aver letto il manuale tecnico da cima fondo per godersi l’intrattenimento offerto dalla e. Tutti i comandi principali sono chiari e facilmente identificabili: i pulsanti per la marcia avanti e indietro sono al centro, dove di norma si trova il cambio ‘classico’ e persino il climatizzatore (per fortuna!) resta fuori dagli schermi con tradizionali tasti e manopole.

dettaglio prese di ricarica usb e domestica honda e

L’IMPORTANTE È VEDERCI CHIARO. La comodità a bordo della Honda e non manca, almeno davanti: le poltrone sono comode e riscaldate, il volante con la corona in pelle si impugna bene e dispone di tutti i comandi giusti per il cruise control, la radio e la visualizzazione del trip computer. La linea di cintura bassa e il tetto in vetro donano una sensazione si spazio anche al posteriore sebbene i centimetri per le gambe non siano molti. Lo spazio per i bagagli è quello giusto per la città, ovvero per la spesa settimanale. Difficile trasportare trolley ingombranti senza abbassare gli schienali, ma – ancora una volta – la Honda e non è nata per quello. 

prova honda e vista posteriore

CURATA NEI DETTAGLI. Dopo aver premuto il tasto Drive si parte in silenzio, ma – volendo a tutta velocità – la trazione posteriore (su cui insiste con efficacia il peso del motore in accelerazione) offre tantissimo grip in partenza; pure grazie alle gomme semi sportive che la Honda e Advance monta di serie. Ci si dimentica ben presto di essere al volante di una citycar, anche in velocità: la Honda e è stabile, comoda e assorbe più che bene buche e san pietrini anche se affrontate in velocità. Tutte qualità difficilmente combinabili su un’auto da meno di quattro metri di lunghezza. Ma il trucco c’è e si chiama, ancora una volta, ingegneria: nulla è stato lasciato al caso dai tecnici giapponesi quanto a confort di guida e agilità grazie a soluzioni raffinate come il reparto sospensivo McPherson all’anteriore e al posteriore. E la distribuzione dei pesi poi è ideale: 50:50. Dettaglio, quest’ultimo, che nella guida di tutti i giorni (anche allegra) maschera una massa non certo indifferente: oltre 1500 chilogrammi. Lo sterzo sempre molto leggero non comunica molto (si tratta pur sempre di una cittadina) ma il raggio di sterzata è ridottissimo grazie all’assenza di un motore ‘in mezzo’ alle ruote davanti. Infine: la frenata è pronta (più o meno rigenerativa, lo decide il guidatore con le palette dietro al volante o attraverso una modalità più ‘vigorosa’ azionabile da un tasto tra i sedili) e la visibilità ottima; caratteristiche che completano un’esperienza di guida che invoglia a varcare i confini della città… colonnine di ricarica permettendo!

Credit
Ringraziamo l’Ippodromo San Siro di Milano 

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