Ford Escort RS: riscoperta del piacere “analogico”

Ford Escort RS: riscoperta del piacere “analogico”

Soprattutto nel mondo anglosassone e in quello scandinavo le Ford Escort RS della prima e della seconda generazione, quelle a trazione posteriore, sono considerate le auto da rally per eccellenza. Hanno corso e vinto dalla fine degli Anni ’60 all’inizio degli Anni ’80, con la ciliegina sulla torta rappresentata dal titolo mondiale piloti che nel 1981 il finlandese Ari Vatanen, con David Richards (sì, l’uomo Prodrive dei tanti successi con le Subaru) come navigatore, ha conquistato allo sprint su una Escort RS gruppo 4 sostanzialmente privata, per quanto sponsorizzata Rothmans e gestita da David Sutton per conto della Casa americana, ai danni di Guy Frequelin, in gara con quella Talbot Sunbeam Lotus gruppo 2 che si era appena imposta nel titolo mondiale per Costruttori.

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TRE VARIANTI CHE HANNO FATTO STORIA. Una particolarità della Ford Escort RS Mk2 (motore BDA 8 valvole da 1950 cc ma, curiosità, omologata sulla base della RS 1800) è data dal fatto che questo modello ha corso più o meno in tutto il mondo nelle varianti Gruppo 1 (riconoscibile dai parafanghi stretti, come nell’auto di serie), ma in gara nella versione inglese (con musetto verticale) e in quella tedesca (con frontale aerodinamico), Gruppo 2 (codolini allargati, motore preparato fino a 180 CV, utilizzata soprattutto in Sudamerica, anche nei rally iridati di Argentina e Brasile) e Gruppo 4 (codolini allargati a due livelli, per sterrato e per asfalto o parafanghi più bombati, provati solo nel 1976-1977 al Sanremo, Monte-Carlo e Tour de Corse). Nessun altro modello di quel periodo storico è stato schierato nei rally in quelle tre configurazioni (una quarta è la Gruppo 5 che si è vista correre con successo nei campionati Turismo in pista). 

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ASPIRATA, POSTERIORE E VINCENTE. La Escort RS Mk2 è stata una delle ultime auto con motore anteriore aspirato e trazione posteriore a imporsi nei rally mondiali: solo la Opel Ascona 400 ha proseguito brevemente la serie, con la BMW M3 gruppo A a chiudere questo capitolo della storia delle gare iridate al Tour de Corse 1987 dopo l’epopea dei gruppi B. Ma è soprattutto la sua diffusione planetaria, insieme con i successi ottenuti davvero ai quattro angoli del mondo e in tutte le categorie, a rendere la Escort RS Mk2 un autentico pezzo di storia del motorsport che le numerose e qualificate partecipazioni agli attuali rally storici contribuiscono a tener vivo.

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UNA GRUPPO 2 POCO CONOSCIUTA. Inutile dire che, non appena ci si è presentata l’occasione di provarne un esemplare, preparato secondo la fiche di omologazione del Gruppo 2 e addirittura sulla pista ghiacciata di Livigno, non ci siamo tirati indietro, pur consapevoli delle difficoltà imposte da un’auto di 45 anni fa, con motore davanti, trazione dietro e senza servofreno né servosterzo (e ovviamente con il cambio meccanico a 5 marce con selettore a “H”, altro che i sequenziali delle WRC e delle attuali Rally1!). La “nostra” Escort RS Mk2 ci si presenta spoglia di tutto quanto non è necessario: l’abitacolo ci accoglie con roll-bar, quadro strumenti racing, due sedili avvolgenti, scatola dei fusibili a vista e poco altro. Curiosiamo nel vano motore, all’interno del quale il semplice 2 litri 8 valvole, alimentato da un doppio carburatore Weber e corredato dai tromboncini di aspirazione orizzontali, quasi si perde in tanto spazio, e nel bagagliaio, dove il serbatoio di sicurezza in posizione avanzata e di forma simmetrica occupa gran parte della zona inferiore per un’ottimale distribuzione dei pesi e per un adeguato abbassamento del baricentro: l’aspetto è davvero professionale. Le ruote da 13 pollici (per l’asfalto ci sono quelle da 14 pollici, ma non è nel nostro programma lasciare i fondi di neve e ghiaccio) sono equipaggiate con pneumatici chiodati per affrontare al meglio e con l’aderenza necessaria il circuito ghiacciato della località turistica in provincia di Sondrio. La messa in moto non pone difficoltà, basta tenere su di giri il motore, e neppure l’innesto delle varie marce (il cambio a 5 marce è quello di serie, sincronizzato) crea tensione; sotto il pedale dell’acceleratore sono pronti a rispondere 170 cavalli, con una coppia motrice attorno ai 160-170 Nm, valori piuttosto lontani dai 240 CV e 200 Nm delle Escort RS Mk2 Gruppo 4 portate al successo nel Mondiale da Timo Makinen, Roger Clark, Kyosti Hamalainen, Hannu Mikkola, Bjorn Waldegaard e Ari Vatanen ma in grado comunque di far divertire chiunque si sieda al volante (a calice, come si usava all’epoca).

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CON I CHIODI PER DOMINARE IL GHIACCIO. Su una superficie “difficile” le gomme chiodate assicurano quel grip che si traduce in confidenza: dopo qualche chilometro in cui siamo consigliati e assecondati dal proprietario della Escort RS riusciamo a entrare in sintonia con la vettura e ad aumentare il ritmo. Con la trazione posteriore e un insieme decisamente leggero (siamo attorno alla tonnellata di peso in ordine di marcia) è come andare a scuola di controsterzo: questa Ford Gruppo 2 si lascia condurre di traverso con relativa facilità, chiedendo solo di dosare il gas con un minimo di circospezione per evitare di girarsi, soprattutto nei transitori e in accelerazione in uscita dai tornanti. Tenere il motore sempre in tiro aiuta e ben presto quella che era preoccupazione diventa divertimento puro tra un pendolo in entrata di tornante e un misurato traverso ottenuto con la manovra tiro-rilascio. Ben presto acquisiamo il ritmo giusto e quello che insceniamo con la Escort RS Mk2 è un balletto accompagnato dall’inconfondibile musica del 4 cilindri 2 litri inglese. Nonostante la mancanza delle servoassistenze l’auto non richiede poi particolare sforzo muscolare per sterzare, complici forse le gomme relativamente strette; quanto alla frenata, beh, la Escort RS Mk2 invita a rallentare mettendola di traverso in ingresso di curva più che usando il pedale del freno.

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UNA DANZA “ACCESSIBILE”. Per quanto oggi le auto da rally siano quasi tutte turbo 4×4, una sessione su ghiaccio con una vettura gloriosa ma “vecchio stile” a trazione posteriore e con motore aspirato permette di acquisire o tenere in esercizio una sensibilità e una precisione di guida che le attuali vetture a trazione integrale hanno fatto – loro malgrado – dimenticare per la loro tendenza a perdonare molti degli errori che da neofiti (o spingendo troppo, ritenendosi esperti) si commettono. Una vera nave-scuola, la Escort RS Mk2 Gruppo 2, che diverte moltissimo con un impegno relativamente moderato.

Un caloroso ringraziamento alla Ice Driving School di Livigno

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