Fiat 500 Jolly Icon-E: la spiaggina elettrica per l’estate
SEDILI DI CORDA. Sessantamila euro più IVA e 100 chilometri di autonomia. Ma volete mettere lo sfizio? In giro per Milano, dalla sede di Garage Italia Custom in piazza Accursio a City Life e lungo i viali che portano verso le Autostrade dei Laghi, tutti gli occhi sono per noi, anzi, per lei, la 500 Jolly Spiaggina Icon-E a trazione 100% elettrica, rivisitazione della mitica Jolly Ghia degli Anni 60. Sedili di corda, strumentazione digitale con display da 5 pollici inserito nel piccolo elemento plasmato a immagine e somiglianza di quello impiegato sulle 500 dal 1957 al 1974, cambio automatico (in realtà è un monomarcia con invertitore per la “retro”), volante “replica” di quello originale in bachelite. Sempre di corda naturale intrecciata a mano – adatta a resistere alla luce del sole e alle intemperie – ottenuta attraverso la ricerca sui materiali condotta dallo Studio Baolab, sono le fettucce che sostituiscono gli sportelli: del resto, al di là delle location scelte, più per esigenze logistiche e fotografiche, per il nostro test-drive, il “cinquino” ideato da Lapo Elkann è fatto per spostarsi lontani dal traffico, verso le spiagge più esclusive della Costa Smeralda o di Saint Tropez, rigorosamente a capote aperta o meglio, senza il tendalino smontabile con la sua intelaiatura metallica. Ma anche nelle località di villeggiatura italiane, dove una piccola flotta di variopinte 500 Jolly Icon-E è noleggiata dalla Hertz.
MOTORE DAVANTI, BAULETTO DIETRO. La trazione elettrica della 500 Jolly Icon-E ha rivoluzionato l’intero schema tecnico della vetturetta, che ospita il motore a emissioni zero sotto il cofano anteriore e sfrutta lo spazio lasciato libero del bicilindrico posteriore per creare un piccolo ma pratico portabagagli, dove riporre, per esempio, borse, asciugamani da spiaggia, pinne, boccaglio e occhiali da sole. Il motore elettrico realizzato da Newtron Group è alimentato da una batteria agli ioni di litio che può essere caricata collegandola attraverso al presa posta dietro il fregio anteriore (apribile) al cavo da collegare alla colonnina. È di otto ore il tempo necessario per la ricarica sulla rete domestica, che scendono a sei se collegata alle colonnine pubbliche, di norma più potenti.
SPAZIOSA DIETRO PERCHÉ NASCE DALLA GIARDINIERA. La 500 Jolly Icon-E nasce dalla scocca, appositamente rielaborata, della 500 Giardiniera: una scelta che offre uno spazio maggiore per gli eventuali passeggeri posteriori. Le fiancate e il frontale sono percorsi da tubolari d’acciaio che irrobustiscono la carrozzeria ponendola al riparo da contatti più o meno rudi in parcheggio o nel traffico congestionato, mentre la fanaleria a led porta un tocco di modernità a un classico, con tutto ciò che ne consegue in termini di ridotto assorbimento di energia elettrica e maggior durata delle lampade.
MEGLIO NEI PARCHI CHE NEL TRAFFICO. Alla guida della 500 Jolly Icon-E sembra di aver fatto un balzo all’indietro di almeno mezzo secolo con la macchina del tempo. Con qualche differenza: nel traffico milanese si è a ridosso di corpulenti suv che non infondono certo fiducia con la loro stazza. Lato positivo: il motore elettrico produce una bella spinta, soprattutto nella modalità “lepre”, selezionabile con un tasto sulla plancia che ammette una velocità di punta di 100 km/h, mentre per preservare più a lungo la durata della batteria si deve premere il tasto “tartaruga”, che limita l’andatura a 60 km/h, tutto sommato più che sufficienti nel traffico urbano. Qui è fondamentale lo scatto da fermo, per togliersi d’impaccio al semaforo, “pratica” che alla Jolly Icon-E riesce molto bene, al punto da riuscire a mantenere l’andatura dei flussi di traffico prevalenti. Lo sterzo leggero e i freni non particolarmente modulabili sconsigliano la guida aggressiva o solo sportiva. Del resto questa Spiaggina va goduta nella natura, dove il suo incedere quanto mai silenzioso permette di apprezzare ciò che ci circonda, nel silenzio assoluto.
OMOLOGATA CON RETROFIT GRAZIE ALLA “DONOR CAR”. Per tornare al prezzo, 60.000 euro più tasse locali, va detto che comprende l’auto “donatrice”, che permette di accedere a una agevole pratica di omologazione sfruttando la possibilità di intervenire in modalità “retrofit” sostituendo il motore termico con uno elettrico nel rispetto delle normative. Un restomod assolutamente originale, sfizioso e… sostenibile anche in questo model-year 2022 che differisce dagli esemplari precedentemente realizzati e consegnati soprattutto per il parabrezza ribassato, privo della parte superiore della cornice; la soluzione scelta per la versione aggiornata quest’anno appare più grintosa, con un vago richiamo alle 356 Speedster di casa Porsche.
ORA È DI PROPRIETÀ SVIZZERA. Una nota “economica” infine: nel luglio 2021 Garage Italia Custom, fondata da Lapo Elkann sei anni prima, è diventata di proprietà svizzera. Ad acquisirla è stata la Youngtimers Asset Company AG, società di Basilea attiva nel settore investimenti-gestione patrimoniale delle auto storiche e da collezione. Lapo Elkann ha lasciato il timone della “sua” creatura pochi mesi dopo, pur rimanendo uno dei principali azionisti della nuova holding proprietaria e titolare dell’Astronave di Piazzale Accursio.