Elettrica va bene, ma così è troppo
“LA MIGLIORE AUTO DEL MONDO”. Oliver Zipse, numero uno di BMW Group, si è sbilanciato parecchio a proposito della i7, la nuova ammiraglia elettrica del marcio tedesco. Lo ha detto a Berlino, in occasione del Bosch Connected World ricordando di essere stato a Palm Springs, dove la vettura è stata guidata dai giornalisti per la prima volta. E noi eravamo tra quelli.
HA BISOGNO DI SPAZI ABBONDANTI. La California e, più in generale, gli Stati Uniti e la Cina (che assorbe da sola il 45% dei volumi) saranno fra i mercati principali di questa limousine lunga quasi 5,4 metri di lunghezza, vale a dire quasi 60 cm in più rispetto alla prima Serie 7 del 1977. E in questa nuova generazione dell’ammiraglia è stata addirittura eliminata l’opzione del passo corto, presente nella gamma precedente che, a quanto pare, quasi nessuno ordinaVA. Le nuove misure, però, non limitano più di tanto quando si guida lungo le larghe highway americane, “infestate” da ostentati pick-up con pneumatici allargati e sospensioni imbarazzanti.
COME AL CINEMA. Al volante si può già sperimentare il livello 3 di guida autonoma, senza poter peraltro ancor sfogliare un giornale o guardare un film perché la funzione non è ancora stata omologata. Poco male, perché in cambio, comodamente seduti sul divano posteriore, si può guardare un film meglio che al cinema grazie al Theatre Screen (4.900 euro di accessorio) da 31,3 pollici di diagonale. Lo schermo scende dal tetto e occupa gran parte della larghezza dei veicolo.
LASCIATE PERDERE IL BICOLORE. Fabbricata a Dingolfing, in Germania, per tutto il mondo, la i7 esprime il lusso, ma almeno esternamente – ad eccezione della versione a doppia tinta di carrozzeria che richiama la Rolls-Royce – non lo ostenta. Il doppio rene è stato rimaneggiato e reso più garbato, adattato allo stile di una vettura chiaramente di rappresentanza. Per scelta del costruttore, l’ammiraglia elettrica non si distingue esternamente dalla Serie 7 con motorizzazione convenzionale. L’unica differenza èp, ovviamente, la presenza o meno degli scarichi posteriori.
GIÀ ANNUNCIATA ANCHE LA “M”. La i7, nella sua versione iniziale, quella a trazione integrale xDrive60 con un motore da 258 CV all’anteriore e 313 al posteriore, per un totale di 544 Cv e 745 Nm di coppia, in Italia ha un prezzo che parte da 146.000 euro. Ma BMW ha già anticipato anche la successiva declinazione M70 da 660 CV. L’autonomia dichiarata nel ciclo WLTP raggiunge i 625 km grazie alla batteria da 101,7 kWh (e 700 kg di peso…) che, se allacciata a una colonnina fast, in 10 minuti può recuperare fino a 170 km percorrenza. Malgrado la massa – non meno di 2.640 kg – e nonostante le dimensioni, almeno 500 chilometri di raggio d’azione sono sostanzialmente una certezza, a patto di rispettare i limiti di velocità e senza accelerare inutilmente. In tre ore e mezzo di viaggio, con tre persone a bordo, e dopo 225 km, il computer ha certificato un consumo di 21 kWh/100 Km, estremamente vicino a quello annunciato, che è compreso fra i 18,4 e 19,6. Il test con la i7 è avvenuto su strade non esattamente congeniali ad un’elettrica pura, perché praticamente non imponevano fermate e ripartenze, eccezion fatta per le soste fotografiche nel Joshua Tree National Park.
IMMENSA MA SCATTANTE. La velocità massima di questa BMW è insolitamente alta per un’auto a “emissioni zero”: 240 km/h, che naturalmente non abbiamo potuto raggiungere durante la prova negli Stati Uniti, dove i limiti sono bassi e il numero delle pattuglie della polizia alto. Però lo spunto da 0 a 100, che avviene in 4,7”, la dice lunga sulle prestazioni della vettura. Gli ingegneri hanno naturalmente profuso il massimo sforzo per trasferire su questo modello la stessa dinamica di guida di quelli squisitamente votati alla sportività, anche se con 540 centimetri di lunghezza è difficile per qualsiasi auto dare i brividi. E addirittura nella zona posteriore dell’abitacolo mancano le maniglie al soffitto: evidentemente BMW ritiene che la vettura non possa mai venire guidata in modo tale da volercisi aggrappare.
DENTRO È UN GRANDE LUN PARK. L’arsenale tecnologico della i7 è impressionante e include la possibilità di risparmiarsi la fatica di aprire e chiudere manualmente la portiera. Il tetto panoramico vetrato è di serie e illumina un abitacolo dove non si riesce a star scomodi nemmeno facendo le contorsioni. Nella plancia sono inseriti i due schermi del Curved Display da 12,3” e 14,9”, che si sommano all’head-up display e ai due monitor da 5,5” inseriti nei braccioli delle portiere.
EMOZIONA SÌ, MA PER IL CONFORT. Insomma chi cerca le emozioni di guida vere e proprie non sceglie la i7, che però impressiona per tutto quello che riesce a portare su strada, a cominciare dalla facilità delle manovre grazie alle ruote sterzanti posteriori che riducono il diametro di volta da 13,1 a 12,3 metri. Questa limousine regala un modo diverso di viaggiare, ossia terribilmente confortevole (grazie alle sospensioni pneumatiche) e silenzioso, con sedili che massaggiano, tendine che oscurano, ventilazioni che rinfrescano e altro ancora. Regala anche un modo diverso di parcheggiare, visto che può farlo da sola, e, come altri modelli, è in grado di memorizzare percorsi in retro fino a 200 metri, per uscire col “pilota automatico” da eventuali situazioni imbarazzanti per una berlinona di questa stazza.