Toyota
Se cominci tardi rispetto a quasi tutti gli altri e poi diventi il più grande costruttore di auto al mondo vuole dire che c’è molto di buono in quello che stai facendo. La Toyota, infatti, inizia a costruire auto solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1947, e riscuote un successo folgorante che nel terzo millennio la porta a superare il Gruppo Volkswagen e la General Motors. Viene sospinta soprattutto dal “boom” sul mercato statunitense dopo lo sbarco oltreoceano avvenuto nel 1957, mentre le prime esportazioni nel Vecchio Continente cominciano nel 1960. E sua immagine nel mondo beneficia non solo della qualità dei suoi prodotti, ma anche dei tanti successi sportivi ottenuti con un impegno nelle discipline più svariate: in patria ma anche nella NASCAR americana, mentre nei rally conquista otto campionati mondiali per piloti (1990, 1992, 1993, 1994, 2019, 2020, 2021, 2022) e sei per costruttori (1993, 1994, 1999, 2018, 2021 e 2022). In F1 si impegna dal 2002 al 2009 ma senza grandi risultati, mentre nel mondiale endurance è tutta un’altra storia: inizia con qualche difficoltà a metà degli anni ’80 ma poi vince il titolo costruttori nel 2014 e poi quelli dal 2019 al 2022. E si aggiudica la 24 Ore di Le Mans senza interruzione dal 2018 al 2022. In Italia è famosa soprattutto per essere l’antesignana della propulsione ibrida, dal momento che la prima Prius risale addirittura al 1997 e questo fa diventare la casa giapponese la maggiore autorità in materia. Ma non tralascia di proporre anche vetture per attirare la clientela sportiva. Comincia con la bella 2000GT, della fine degli anni ’60, che diventa addirittura l’auto di James Bond nel film “si vive solo due volte” del 1967, alla quale fa seguito la prima Supra, che viene prodotta in quattro generazioni tra il 1978 e il 2022 e poi rinasce nella veste attuale nel 2019. Ma tra il 1984 e il 2007 la Toyota mette in listino anche la MR2 a motore centrale e nel 2012 presenta la coupé GT86, sostituita dalla GR86 nel 2021: piccole, leggere e dedicate senza mezzi termini agli amanti della bella guida. E, a tutt’oggi, con la Yaris GR, è l’unico costruttore a proporre una piccola “cattivissima”.