Alfa Romeo
È forse il più romantico dei marchi automobilistici perché sa conquistare, riconquistare dopo le sconfitte e far sognare. Da una sua costola è nata la Ferrari e il suo presente è una storia in via di guarigione. All'inizio è l’ “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili”, da cui l’acronimo A.L.F.A. Poi nel 1918 si aggiunge Romeo, quando l’Ing. Nicola Romeo ne prende controllo. Questa è la genesi di una leggenda industriale italiana che ha vissuto successi infiniti e tante traversie. La fondazione risale al 1910, poi l’Alfa Romeo diventa di proprietà statale dal 1933 al 1986, quando, dopo essere stata a un passo dall’acquisizione da parte della Ford, entra nel Gruppo Fiat, poi diventato FCA. Oggi è uno dei tanti pianeti della galassia Stellantis. L’Alfa si specializza fin da subito nella produzione di vetture da corsa e di sportive di altissimo valore destinate a un mercato di élite. Proprio con un'Alfa Romeo si mette in luce il giovane Enzo Ferrari, giunto secondo alla guida della 20-30 HP nella Targa Florio del 1920, mentre nel 1925 l'Alfa vince il suo primo titolo mondiale con la P2. Nella sua carriera agonistica sfolgorante il marchio milanese si aggiudica con le monoposto 158/159 (chiamate affettuosamente “Alfetta”) i primi due titoli mondiali di F1 della storia nel 1950 e 1951 (con Nino Farina e Juan Manuel Fangio) e, con la 33, la serie iridata Sport Prototipi nel 1975 e nel 1977. Ma le sue vittorie sono innumerevoli anche nella categoria turismo. Nel corso della sua storia, però, l'Alfa Romeo costruisce anche furgoni, camion, autobus, filobus e motori aeronautici. Oggi la gamma prevede tre modelli: Tonale, nata da una base meccanica Jeep, e Giulia e Stelvio che, invece, utilizzano una piattaforma realizzata specificamente dall’Alfa. Il marchio si sta avviando sulla strada dell’elettrificazione che dovrebbe completarsi nel 2027.