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Abarth

“Cosa è una lepre? Un coniglio Abarth!”. La battuta, che circola negli anni’60, connota molto bene l'attività della Abarth: rendere più veloci - a volte molto più veloci - le auto "normali", con una particolare predilezione per le utilitarie. Fondata nel 1949 dall'ex campione austriaco di motociclismo Karl Abarth, che ha rilevato il materiale della fallita Cisitalia con lo scopo di realizzare vetture da corsa, la casa diventa popolare negli anni successivi grazie ai propri sistemi di scarico sportivi: rifiniti come gioielli e con due terminali cromati, regalano un pizzico di grinta e un rombo sportivo anche alla più umile delle vetture. Ma non manca neppure la produzione di modelli sportivi più ambiziosi realizzati quasi interamente in proprio. Il rapporto privilegiato con la Fiat nel 1971 porta all’assorbimento dell’Abarth da parte del Gruppo torinese, ma in tempi precedenti non mancano collaborazioni esterne con Simca e addirittura Porsche. Dopo l’ingresso in Fiat, l’Abarth ne diventa anche il reparto corse, sviluppando le versioni da rally delle Fiat 124 e 131 e delle Lancia Stratos, 037 e Delta. Poi entra in una fase “dormiente” dalla quale esce nel 2007, quando torna ad una vita propria per contraddistinguere le versioni più prestazionali di Punto, Grande Punto, 500 e 124. E adesso entra anche nella fase elettrica con la 500e.

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