
Tesla Cybertruck: Mansory l’ha migliorato
Ci sono cose che si spera non arrivino mai: il lunedì mattina, le bollette del riscaldamento, le discussioni con la suocera o il momento di mettersi in riga col cibo. Beh, noi poveri illusi speravamo di non dover mai vedere un Tesla Cybertruck modificato da Mansory…
NON SI SALVA NEANCHE IL CYBETRUCK. Il tuner bavarese è noto per i suoi gusti discutibili e per elaborare supercar e suv di lusso con componenti, ehm… diciamo poco eleganti, per usare un eufemismo, e che, tendenzialmente, peggiorano la base di partenza. Nonostante ciò, gli affari vanno a gonfie vele: dopotutto, di gente con pochi decimi ce ne sarà sempre, e buona o cattiva che sia, la pubblicità resta pur sempre pubblicità. L’ultima diavoleria si chiama Mansory Elongation e altro non è che un Tesla Cybertruck agghindato per apparire come un pesce d’acciaio e carbonio disegnato col righello.
CARBONIO A PROFUSIONE. Nato un paio d’anni fa, il Tesla Cybertruck è il pick-up futuristico del colosso dell’auto elettrica americano. Il look, alquanto discutibile, è da origami e in qualche modo ricorda un veicolo militare o spaziale. Beh, Mansory ha reso le cose ancora più discutibili grazie ai sobri interventi tipici del proprio repertorio. La carrozzeria – difficile non notarlo – ha una forma ancora più inusuale per merito di una cascata di fibra di carbonio: i paraurti anteriore e posteriore sono in carbonio; gli specchietti sono in carbonio; i parafanghi sono in carbonio; le minigonne, il cofano e tutte quelle pinnette sparse un po’ ovunque sono… in carbonio. Dietro spiccano anche due piccole ali ricurve firmate Mansory, che ricordano tanto quelle della Ferrari FXX K. Di cosa sono fatte? Che domande, in carbonio!
UN CYBERTRUCK MIGLIORE. O QUASI. I cerchi, quasi pieni, sono – tenetevi forte – di 26 pollici. Mansory consiglia gomme ad alte prestazioni… sapete, nel caso qualcuno comprasse il Cybertruck per il piacere di guida. Batterie e motori elettrici non vengono toccati, gli interni sì: pelle, carbonio, parti lucidate e un’ampia scelta di colori. Fondamentalmente il cliente chiede e il tuner esegue. Gli interni di questo esemplare sono sobri per gli standard di Mansory, non che ciò li renda distinti ed eleganti con tutto quel lime e le superfici bicolore. Mansory, va detto, stavolta non ha fatto un lavoro tragico, per il semplice fatto che la base di partenza è già piuttosto sgraziata. Comunque, non so come la pensiate, ma spero di non incrociarne mai uno per strada…