Mignatta Rina: supercar in purezza, solo 30 pezzi
C’è, o meglio, ci sarà, una nuova supercar sulla piazza. Si chiama Mignatta Rina (dal cognome del titolare, José Mignatta, e dall’abbreviativo del nome di sua nonna Caterina) ed è una barchetta in cui si sposano felicemente look rétro e moderni contenuti analogici.
DOPO 25 ANNI, IL GRANDE PASSO. José getta le basi per la creazione della Automobili Mignatta nel 1999 a Cellarengo, un minuscolo paesino tra i colli dell’Astigiano che guarda le Alpi. Da allora, la sua azienda ha fatto passi da gigante, spaziando dal settore aerospaziale a centinaia di particolari meccanici per i più svariati mercati, fino alla specializzazione in campo automobilistico (Mignatta collabora, tra gli altri, con Kimera e Totem per quanto riguarda la realizzazione di parti in carbonio per la carrozzeria e gli interni). Dopo un quarto di secolo abbondante, è arrivato il momento di mettersi in proprio. L’obiettivo? Tanto semplice quanto ambizioso: creare la supercar perfetta partendo da un foglio bianco. Una cosa in cui, di solito, si cimenta gente come Horacio Pagani o Gordon Murray, giusto per intenderci.
TANTA CARNE AL FUOCO. Ma che auto sarà, la Mignatta Rina? Partiamo dal telaio: monoscocca, in fibra di carbonio, come del resto la carrozzeria, le cui forme sinuose ricordano quelle di alcune barchette Alfa Romeo e Jaguar degli anni ’60. Sotto il cofano, dicono i rumor, ci sarà un motore V8 a benzina. Potenza? Tra i 400 e i 450 CV. O forse qualcosa in più. In ogni caso, niente di esagerato. Quanto basta, comunque, per divertirsi alla guida di un’auto che trasuda passione da ogni poro. E il cambio? Al retrotreno, ovviamente abbinato a un differenziale autobloccante per avere tutto il grip che serve quando l’asfalto si trasforma in uno di quei serpentoni grigi pieni di curve e tornanti che fanno impazzire gli appassionati.
DEBUTTO A MAGGIO. La Mignatta Rina sarà costruita in soli 30 esemplati, “cuciti” su misura secondo i desideri dei clienti, e verrà svelata in anteprima mondiale la prima settimana di maggio. Dettaglio curioso, e che indica una smaniosa ricerca della purezza di guida, è l’assenza di un qualsivoglia sistema multimediale e persino della radio. Sarà il motore a tenervi compagnia, e come intrattenimento dovrete farvi bastare un volante, tre pedali e un bel cambio manuale a sei marce. Che dire, la stiamo già aspettando con ansia. E voi?