Sultano del Brunei: Ferrari rare, che passione!
Per scrivere questo articolo servirebbero una dozzina di pagine, e in un certo senso è un bene che sul web limiti di spazio non ce ne siano. Questo perché il sultano del Brunei non ha una collezione impressionante di Ferrari: ne ha una sconvolgente, e probabilmente le fotografie che state vedendo non la rappresentano nella sua interezza. Ci sono “normali” Ferrari come la Testarossa, la 348, la F355, la 456 GT e ben nove 550 Maranello, ma anche pezzi decisamente più rari e preziosi.
TRASFORMAZIONI UNICHE. Partiamo con la 456 GT, elegante e ben riuscita coupé degli anni ’90 mossa da un 5.5 V12 da 442 cavalli, abbinato a un cambio manuale a sei marce. Certo, il sultano ne ha una gialla con interni rossi (accostamento alquanto ardito…), ma non parliamo comunque di una Ferrari particolarmente rara o di valore. Il punto è che la 456 non è mai esistita in versione station, berlina o spyder… se non per il sultano. Immaginate la fatica di trasformare completamente un progetto già fatto e finito, andando persino a deviare la storia dei modelli Ferrari; impressionante il potere del denaro. Nel Brunei riposano tre 456 Venice (le versioni station), quattro spider e tre berlina, il cui cavallino sul cofano ha un’aria… perplessa.
CAVALLINI IMBIZZARRITI. I ferraristi più sfegatati potranno forse non battere ciglio per le 456 ricarrozzate, ma che ne direbbero di quattro 288 GTO, sei F50, sette F40 e una F40 LM? Il sultano del Brunei ha pensato bene di accaparrarsi svariati esemplari di alcune delle più significative Ferrari di sempre, a partire dall’antenata della F40, una meravigliosa supercar con 400 cavalli e un caratteraccio, ambita da ogni collezionista; ovviamente non manca anche una 288 GTO Evoluzione. A seguire non una, ma sette(!) F40, la regina delle Ferrari d’epoca, brutale, impietosa, dalla linea leggendaria e con 478 cavalli pronti a prendervi a schiaffi: il sultano ne ha due grigie, una argento, una nera, una rossa, una verdone e una bianca. Ne esiste una ottava nella collezione, ed è una F40 LM, pensata per Le Mans e il campionato IMSA, ancora più selvaggia. Chiudiamo con l’erede aspirata della F40, l’F50, mossa da un sublime 4.7 V12 da 520 cavalli. Il sultano ne comprò sei, forse per timore di annoiarsi a guidare sempre la stessa…
UNA TESTAROSSA, TANTI VOLTI. Il garage, o meglio, gli innumerevoli garage e capannoni del sultano nascondono auto ancora più rare delle sopracitate pietre miliari del cavallino rampante. Il Brunei cela alla vista esemplari praticamente unici, concept che non hanno mai visto la produzione o la luce del sole: parliamo di quattro Ferrari FX, tre Ferrari Mythos e quattro Ferrari F90. La prima è una concept costruita espressamente per il sultano, su base Testarossa con 440 cavalli e un cambio sequenziale che parrebbe ripreso dalla Williams di F1(!). La linea di quest’auto è davvero particolare, specialmente al posteriore. La Mythos si basa sempre sulla Testarossa, da cui eredita il dodici cilindri da 390 cavalli e il cambio manuale, e ha una linea che omaggia le barchette degli anni passati, mentre la F90 è una delle più incredibili: fu disegnata da Enrico Fumia – il designer dell’Alfa Romeo GTV degli anni ’90 – dopo un esborso enorme di soldi da parte del sultano, e per anni nemmeno Ferrari ne conobbe l’esistenza! Ha un design tutto curve ed ellissi, e meccanica derivata anche stavolta dalla Testarossa.
E FORSE NON FINISCE QUI… Ricordiamoci che gli scatti trapelati dal web a fine mese scorso risalgono agli inizi del 2000, di conseguenza possiamo solo immaginare quali altri capolavori di Maranello abbiano arricchito la collezione del sultano negli ultimi due decenni, dalla 458 Speciale alla F12 Tdf, senza scordare la FXX, la Monza SP1 o la LaFerrari. Tutte queste Ferrari ultra rare sono davvero incredibili, ma francamente proviamo poca invidia per tutto questo sfarzo: che senso ha avere decine tra le migliori Ferrari di sempre e non godersele?