E se queste elettriche andassero a benzina?

E se queste elettriche andassero a benzina?

Se all’inizio si pensava potesse essere una soluzione per migliorare la qualità dell’aria, in particolare nelle città, la mobilità elettrica si sta pian piano allargando a vetture più grandi e più esclusive delle utilitarie. Non fanno eccezione le sportive: negli ultimi anni, infatti, diverse auto che puntano sulle prestazioni sono state presentate unicamente come vetture elettriche. Pur comprendendo e apprezzando le potenzialità di questa tecnologia – la coppia istantanea e le potenze da record dei motori a corrente sono fuori discussione… – il nostro lato più nostalgico non può che farci pensare: “E se quell’auto avesse un motore a benzina?”. E allora facciamo questo esercizio di fantasia e immaginiamoci le sportive elettriche che più hanno lasciato il segno negli ultimi anni trasformate in bolidi rombanti.

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AUDI RS E-TRON GT. Con i 680 CV della variante Performance, l’Audi RS e-tron GT è la vettura stradale più potente che la casa dei quattro anelli abbia mai costruito. Per molti si tratta anche di una delle più belle Audi degli ultimi anni, e per molti altri sarebbe ancora più bella se a muoverla ci fosse, per dire, il 4.0 V8 biturbo della RS 7. Si perderebbe una cinquantina di cavalli, ma se ne lamenterebbero in pochi…

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PORSCHE TAYCAN. Con l’Audi RS e-tron GT la Porsche Taycan condivide la piattaforma, ma l’accento sulla sportività è ancora più marcato. La Turbo GT ha una potenza di 789 CV. Come potrebbe essere a benzina? Beh, attingendo alla banca organi della casa di Zuffenhausen si potrebbe optare per il V8 biturbo della Panamera: 500 CV, nella versione solo a benzina, che salgono a 782 nella Turbo S E-Hybrid. E anche i sensi di colpa ambientalisti vengono messi a tacere…

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LOTUS EVIJA. Nel 2019 la Lotus Evija è stata la prima vettura della nuova era elettrica della casa di Hethel arrivata. Questa hypercar mozzafiato ha più di 2.000 CV e pesa 1.680 kga vuoto: pochi, per un’auto elettrica che proprio piccola non è. Sir Colin Chapman, il fondatore del marchio, l’apprezzerebbe di più con un bel motore a benzina. Il 3.5 V6 di origine Toyota, che in quell’anni muoveva la Evora GT, andrebbe benone: con un’auto più leggera, i suoi 430 cavalli farebbero faville.

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CATHERAM PROJECT V. Parlando di leggerezza, come non citare la Caterham Project V, concept car completamente elettrica che ha debuttato nel 2023 al Festival of Speed di Goodwood e che dovrebbe arrivare come modello di serie verso la fine del 2026. Il suo obiettivo è mantenere un peso a vuoto al di sotto dei 1.200 kg. Così smilza, la concept si accontenta di un motore elettrico da 272 CV, una potenza nell’ordine di quella del compatto 4 cilindri 2.3 EcoBoost che la Ford (storica fornitrice di propulsori per la Caterham) monta per esempio sulla Focus ST da 280 CV. E voi, fareste cambio?

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XIAOMI SU7 ULTRA. Versione ad alte prestazioni della berlina prodotta dal gigante tecnologico cinese, la Xiaomi SU7 Ultra è affascinante. Saranno le sue linee dinamiche, la carrozzeria più larga o il grande spoiler che, insieme al diffusore posteriore attivo, generano una deportanza di 285 kg. Fatto sta che con i suoi 1.548 CV può coprire lo “0-100” in 1,98 secondi e raggiungere i 350 km/h. Curiosamente, il motore elettrico posteriore si chiama V8S, perché progettato per erogare la potenza in modo simile a un moderno V8 a benzina. E allora immaginiamola con un V8 vero, magari il 4.0 della Mercedes-AMG GT, in grado di arrivare fino a 816 CV.

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MG CYBERSTER. Ci dichiariamo aderenti al movimento “salviamo le spider”, a prescindere che a muoverle sia un motore a corrente o a benzina. Per questo non possiamo che accogliere con favore l’arrivo della MG Cyberster, prevista sia a trazione posteriore con 340 CV sia 4×4, com 510 CV. Erede “spirituale” di intere generazioni di sportive dure e pure, arriva con orgoglio a difendere la bandiera delle biposto con il tetto in tela insieme a un mostro sacro come la Mazda MX-5. Quale potrebbe essere il motore giusto per lei? La spider giapponese si “accontenta” di un quattro cilindri da 184 CV (ma c’è anche con un elastico 1.5 che ne ha 52 in meno): viste le dimensioni maggiori della Cyberster, riteniamo che il 3.0 V6 della BMW Z4 M40i possa adattarsi decisamente meglio.

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ALPINE A290. L’Alpine A290, con il suo stile rétro che ricorda le Renault 5 Turbo a motore centrale degli anni ’80 e una potenza di 218 CV, avrebbe tutte le carte in regola per divertire chi la guida. Peccato che la versione più potente ha un’autonomia dichiarata di 364 km, che verosimilmente si esauriscono ben prima, se si guida col coltello tra i denti. Per non temere di restare con le pile a terra su una strada tutta curve potrebbe aver senso pensarla con il 1.8 turbo della coupé A110, magari trasformando la A290 in una biposto e, già che ci siamo, spostando il motore dietro ai passeggeri, proprio come una volta…

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