Goodwood Revival: il Motorsport degli anni d’oro
Dalle parti di Goodwood questo weekend si apre un piccolo varco spazio temporale; i prati della tenuta si popolano di uomini e donne che sembrano arrivare direttamente dagli anni Cinquanta e Sessanta; al profumo della natura si sostituisce l’odore della benzina trasformata in movimento dai grandi (e piccoli) motori aspirati delle auto da corsa del dopoguerra. Stiamo parlando del Goodwood Revival, tre giorni di vintage tra gare e lifestyle dall’inconfondibile tocco british.
1948-1966. Il circuito di Goodwood nacque nel 1948 per volere del Duca di Richmond e Gordon, pilota e grande appassionato di Motorsport. Per diciotto anni dai cancelli della tenuta passarono alcune delle auto e dei piloti più importanti, dalle monoposto di Formula 1 alle gran turismo, da Stirling Moss a Graham Hill; un periodo d’oro bruscamente interrotto nel 1966 quando il circuito viene escluso dalle competizioni ufficiali per il mancato adeguamento alle normative di sicurezza. Dopo diversi decenni, la nostalgia verso quegli anni e quel modo di fare Motorsport si fece sempre più grande. Così nel 1998, a cinquant’anni esatti dall’apertura dell’impianto, venne organizzato il primo Goodwood Revival: per tre giorni – alla metà di settembre – l’autodromo si popola di auto (e moto) prodotte esclusivamente fino al 1966.
VINTAGE DA CORSA. Un evento dinamico dove le auto del periodo si sfidano ‘senza esclusione di colpi’ lungo i 3,8 chilometri del tracciato. Già perché il revival non è un evento statico, tantomeno un concorso d’eleganza. Qua le auto da corsa d’epoca vengono usate per davvero, (quasi) senza timore. A completare l’atmosfera ci pensano poi i proprietari e gli spettatori ‘agghindati’ secondo i dettami della moda degli anni ’50 e ’60. Da oggi a domenica prenderanno il via sedici gare per altrettante categorie e per un totale di oltre 400 vetture alle prese coi cordoli. Una rara opportunità di vedere in azione auto come la Ferrari 250 GTO del 1962, l’Aston Martin DB4 GT del 1960, la AC Cobra del ’62 o un’Alfa Romeo Giulietta Sprint Zagato del 61’.