Pagani Huayra R Evo: evoluzione della specie
Bella da far venire le lacrime agli occhi. Questa è la prima sensazione che mi ha regalato la Pagani Huayra R Evo, svelata a margine della presentazione della Utopia Roadster nella sede della Pagani Automobili a San Cesario sul Panaro. Così bella, così iconica, così carismatica, nelle sue forme pure, impeccabilmente aerodinamiche. Così perfetta da non essere omologata né per la strada, né per le gare ufficiali FIA, pur rispettando tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla federazione internazionale. Una hypercar in grado di figurare ai massimi livelli nelle competizioni del Mondiale Endurance (WEC) e delle serie nordamericane.
ISPIRATA DAI PROTOTIPI DA CORSA DEL PASSATO. Si dirà: esiste la Utopia, che ci sta a fare una nuova Huayra? Una risposta c’è. L’ultima nata è ai primi passi della sua evoluzione, qualche serie limitata verrà prevista, al pari di varianti potenziate. Da parte sua, invece, la Huayra è un prodotto maturo. Nella ricerca orientata verso l’ulteriore esaltazione dell’esperienza del guidatore, Horacio Pagani e il suo team hanno plasmato la nuova Huayra R Evo ispirandosi ai tempi in cui i piloti erano esposti alle intemperie nella loro ricerca della vittoria, con le auto a tetto aperto. È nata così una vettura audace e formalmente aggressiva, sviluppata senza implicazione di regole, fatta eccezione per la sicurezza, con l’unico obiettivo di galvanizzare anche il pilota più esperto con performance senza compromessi. Grazie a un significativo aumento della potenza, delle prestazioni in frenata, dell’efficienza aerodinamica e del carico aerodinamico verticale, la Huayra R Evo è in grado di offrire prestazioni equivalenti a quelle delle auto da corsa della classe Le Mans Prototype 2, per offrire un’esperienza quantomai vicina all’epico mondo delle corse di durata, che hanno trasformato piloti in eroi e auto sensazionali in eterne leggende.
NATA PER GLI EVENTI DI ARTE IN PISTA. A cosa serve la Huayra R Evo, allora, se non è omologata né per la strada, né per le corse? Per la risposta bisogna compiere un passo indietro e tornare al 2021, in occasione del lancio della Huayra R, quando la Pagani Automobili ha annunciato l’avvio del programma Arte in Pista, con un calendario ricco di appuntamenti personalizzati per consentire ai possessori del nuovo modello, insieme a quelli di Zonda R e Zonda Revolución, di portarle al massimo delle prestazioni. Il cuore di Arte in Pista è costituito da eventi esclusivi non competitivi nei più prestigiosi circuiti (omologati FIA!) del mondo, che coniugano sessioni adrenaliniche a momenti di puro divertimento. Il format prevede un’esperienza completa in circuito e l’assistenza tecnica del team Pagani, che include il responsabile tecnico, l’ingegnere di pista e il personale meccanico dedicato per ogni veicolo, il fisioterapista e il nutrizionista proveniente dal motorsport. Fiore all’occhiello del programma è il supporto di piloti professionisti, che contribuiscono a migliorare le abilità di guida sportiva dei clienti.
UN 12 CILINDRI ASPIRATO DA 900 CV. Ed ecco la Huayra R Evo, con il suo V12 costruito dalla HWA da 900 CV a 8750 giri, accreditato di una coppia massima di 770 Nm costanti tra 5800 e 8200 giri e abbinato a un cambio sequenziale a 6 marce a innesti frontali, collegati da una frizione tridisco in metalllo sinterizzato. Molte delle peculiarità del design della Pagani Huayra R Evo appaiono evidenti dal primo sguardo: nella parte anteriore, la squadra di designer ha concepito un layout compatto e aerodinamicamente efficiente attraverso un sofisticato sistema di convogliatori d’aria per gestire l’ottimale ripartizione del raffreddamento necessario tra dischi dei freni, pinze e radiatore acqua. Questo sistema di convogliazione è integrato e sorretto dallo splitter, prolungato anteriormente di 101 mm, caratterizzato da un profilo aerodinamico dedicato che esalta le potenzialità della vettura. Con lui, la doppia fila di flick sul cofano concorre al carico aerodinamico sull’assale anteriore, essenziale per il massimo controllo in fase di inserimento curva.
FORME FUNZIONALI ALL’EFFICIENZA AERODINAMICA. Dal cofano anteriore, la sinuosa linea di cintura e i brancardi sfiancati esaltano la percezione di leggerezza dando luogo a un sistema di flussi essenziale per la funzionalità in condizioni estreme. Si tratta di una complessa fusione di forme e superfici che, da un lato, permette lo sfogo dell’aria e del calore accumulati negli archi passaruota anteriori e, dall’altro lato, contribuisce a generare un flusso d’aria che pulisce aerodinamicamente il vano motore posteriore. Queste caratteristiche si equilibrano con l’allungamento di 190 mm della parte posteriore, basata sull’idea di ‘codalunga’. L’imponente e sinuoso cofano posteriore sorregge la nuova pinna centrale stabilizzatrice e il gruppo dei supporti integrati all’alettone dotato di alette laterali metalliche — evocatrici delle icone del passato. Completa la carrozzeria un estrattore posteriore che incorpora le caratteristiche pinne aerodinamiche essenziali per linearizzare i flussi d’aria nella parte posteriore del veicolo. Tutte queste evoluzioni hanno comportato anche un aumento della superficie del fondo aerodinamico, un aspetto considerato attentamente durante la progettazione di ogni dettaglio della vettura e della sua guidabilità affinché fosse estrema e intuitiva allo stesso tempo – sia osservandola nei box attraverso l’espressione del suo design, sia durante l’esperienza di guida sui tracciati più prestigiosi. La carrozzeria è costituita dall’innovativa fibra di carbonio di Classe A, appositamente sviluppata per l’Utopia con particolare attenzione alle applicazioni estetiche. Questa fibra, progettata per migliorare sia l’aspetto visivo sia le prestazioni strutturali, ha contribuito a un incremento del 38% delle caratteristiche di rigidezza a parità di peso, ottimizzando l’impiego di materiale e rendendo la vettura più leggera.
ESTREMA IN TUTTO. Comfort e prestazioni di una vettura sportiva non hanno senso senza essere combinati a un ambiente che offre massima sicurezza, aspetto primario su cui il team di Pagani Automobili non scende mai a compromessi. La monoscocca della Huayra R Evo integra diversi elementi per ridurre al minimo il peso, dalla gabbia di sicurezza alle strutture di sedute e poggiatesta, ed è realizzata con le più recenti tecnologie relative ai materiali compositi avanzati messe a punto dall’Atelier, quali il Carbo Titanium HP62-G2 e il Carbo-Triax HP62. Gli interni sono equipaggiati con cinture di sicurezza a sei punti e sedili rivestiti in materiale ignifugo, la cui speciale imbottitura in schiuma Ener-Core EC 50 garantisce una posizione di guida ottimale, adattandosi perfettamente al profilo morfologico di pilota e passeggero, mentre i poggiatesta sono provvisti di apposite protezioni laterali per il casco. Il nuovo cockpit garantisce piena visibilità frontale e introduce un tocco di eleganza non comune nelle vetture da pista: dall’interno, alzando lo sguardo, si potrà osservare un gioco di linee sinuose che si integrano armoniosamente sulla la struttura del tetto. Questo consente di godere di un interno attentamente curato anche durante le sessioni più estreme in pista. La Huayra R Evo può naturalmente essere configurata sia con il posto di guida a destra sia a sinistra.
PERFEZIONATO PER LA PISTA. La Huayra R Evo adotta la sofisticata cinematica e geometria delle sospensioni della Huayra R, un progetto che ha rappresentato una delle sfide più intense per l’Atelier Pagani. Una delle novità principali è l’introduzione di un heave damper, un terzo elemento idraulico che separa il controllo della scocca da quello degli ammortizzatori delle quattro ruote. Le sospensioni, con doppi triangoli sovrapposti in alluminio forgiato, molle elicoidali e ammortizzatori a controllo elettronico, consentono di sfruttare al meglio la potenza del motore V12-R Evo e di garantire una precisione di guida eccezionale. La cinematica evoluta permette un migliore recupero di camber e una convergenza dinamica ottimale, assicurando un grip ottimale degli pneumatici in ogni condizione. Inoltre, il sistema frenante della Huayra R Evo, dotato di dischi carboceramici autoventilati e pastiglie da competizione, offre una potenza di frenata notevole. I freni anteriori presentano un aumento del 100% della superficie di ventilazione e del 14% dell’area di contatto tra disco e pastiglie, migliorando la stabilità e la durata del sistema sotto carico.
Capisco che ci sara’ sempre qualche riccone cui rifilare un’ auto “prodotta in serie esclusiva e limitata”, ma da ingenere aeronautico le auto fatte da Pagani mi sembrano delle costose copie, per giunta brutte, di auto del passato fatte senza un minimo di solidi concetti di ingegneria.
Un esempio: tutte le ali delle auto da corsa moderne hanno il supporto che le fissa sull’ intradosso, perche l’ estradosso deve essere libero per fare accellerare il flusso di aria, e quindi generare depressione
E il pagani cosa fa, attacca tutto con 3 pinne, come negli anni 70, per di piu’ metalliche, quando il carbonio e’ molto piu’ rigido e leggero.
Premesso che il mercato abbonda di “avventurosi” costruttori di supercars, almeno chi compra una Ferrari pd una Lamborghini spende un decimo ed ha un auto dalle stesse prestazioni, che hanno dietro fior di aziende con solide basi tecnologiche e di progettazione.
Questo Pagani ha fatto negli anni una enorme operazione di marketing.
Gratra gratta sotto c’e’ solo quello.
Chi si fida di andare a 320 all’ ora con un’ auto che ha un interno che asseconderebbe solo il gusto pacchiano di Trump, sapendo che di tecnicamente “sensato” e ingegneristicamente ben studiato c’e’ solo il motore Mercedes?