Mustang STL-1, una pony car affamata di fango

Mustang STL-1, una pony car affamata di fango

Mettiamo che i vostri amici abbiano tutti dei Ford Bronco, e la domenica mattina si ritrovino in qualche bosco del Colorado per affrontare sentieri sterrati e pendenze da parabolica di Monza. Voi non vorreste essere da meno, ma vi piacciono di più le sportive che le fuoristrada e non avete la benché minima intenzione di lanciarvi in “off-road” con la vostra Ford Mustang d’epoca. A meno che, prima, non la affidiate alla BorromeoDeSilva, che ha già messo le mani sulla Delta Futurista e sulla Nardone 928, giusto per citare due tra i restomod più famosi in cui c’è lo zampino dello studio di design fondato nel 2011 a Milano da Carlo Borromeo, Fabio de Silva e Filippo Sgalbazzi.

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PAZZA IDEA. L’ultima “trovata” della BorromeoDeSilva si chiama Mustang STL-1 ed è il risultato di una notte di passione tra una Mustang del ’68 e… un Ford Bronco. L’idea risale al 2008, quando Borromeo guidò da Buenos Aires a New York la sua Ford Mustang Fastback del 1968. La domanda sorse quasi spontanea: “Come rendere questa pony car un mezzo perfetto per l’avventura?”, e la risposta scaturì altrettanto facilmente, stravolgendo tutto ciò che è possibile stravolgere. Nuovo motore, nuova carrozzeria, nuove sospensioni, gomme, interni. Insomma, nessun freno alla fantasia.

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SPIRITO VINTAGE, TECNOLOGIA MODERNA. Il motore è (non poteva essere altrimenti, dai) un 5.0 V8 , nello specifico il “Road Runner” del 2012 che troviamo sotto il cofano della Boss 302. Grazie ad alberi a camme più sportivi, teste riviste, nuovi collettori e pistoni, l’otto cilindri fornisce 444 CV, una cavalleria non paragonabile alle recenti Mustang, ma più che sufficiente a portarvi ovunque, squarciando l’aria con i decibel che fuoriescono dallo scarico, ridisegnato dai collettori ai terminali. Scocca e carrozzeria mantengono le forme degli anni ’60, ma sono rifatte da zero con un acciaio più resistente e spesso dell’originale, giusto nel caso vi faceste prendere la mano in “off-road”.

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PROVATE A FERMARLA. Esteticamente il cambiamento della Mustang STL-1 è radicale, un mix tra Mad Max e una spiaggina: sospensioni rialzate, ruote tassellate, niente tetto (sostituito da un rollbar che simula le forme della Fastback), piastre di rinforzo, semiassi più robusti, fari supplementari e un’aggressiva verniciatura bicolore. Il risultato non lascia certo indifferenti. Gli interni sono essenziali ma ben rifiniti, con un volante a due razze e una plancia semplice, come nell’auto degli ’60. Peccato solo per quel noioso cambio automatico.

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WORK IN PROGRESS… L’idea della Mustang STL-1 è audace, e quando sarà terminata – per ora abbiamo solo dei realistici rendering – farà sicuramente voltare parecchie teste. Potrà sembrare un giocattolo da ricchi, ma in certe zone del mondo quest’avventurosa muscle car potrebbe avere molto più senso del previsto. Inutile dire che se vi dicessimo di non essere minimamente curiosi di come si guidi, beh, vi mentiremmo spudoratamente.

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