All’asta la Ferrari 512 BB più “tamarra” di tutte
Il tuner tedesco Koenig non può vantare la fama di RUF o AMG, ma negli anni ’80, con le sue vistose e potentissime Ferrari, era uno dei più rispettati sulla piazza.
SE UNA FERRARI NON BASTA… Tutto cominciò nel 1974 quando Willy König, il fondatore della Koenig, acquistò una Ferrari 365 GT4 BB, rimanendo deluso dalle sue prestazioni (sigh!). Si mise al lavoro sul motore ottenendo maggior potenza, e il risultato fu così rilevante che moltissimi proprietari delle vetture del cavallino rampante gli chiesero di fare la medesima cosa. Nel 1977 le richieste divennero così numerose che Willy decise di fare le cose sul serio e fondò la Koenig, cominciando proprio con le berlinette boxer Ferrari: gli step per il 12 cilindri “piatto” variano da 400 cavalli, grazie a camme e scarico rivisti, fino a 450 cavalli se si scelgono anche nuovi pistoni, teste, carburatori.
COME FAR ARRABBIARE MARANELLO. Se si fosse fermato qua, forse König non sarebbe stato tanto odiato da Ferrari stesso (che gli impose, con scarsi risultati, di rimuovere ogni logo del cavallino dalle proprie vetture), invece il tuner tedesco decise di offrire anche un kit biturbo che elevava la potenza a più di 600 CV, il tutto in abbinamento a una carrozzeria in vetroresina che dire vistosa è dire poco. Il risultato è cattivissimo, ma perde l’eleganza tipica delle Ferrari BB. È il caso della Ferrari 512 BB Koenig Specials Twin Turbo della gallery, una delle creazioni più famose del tuner (insieme alla Testarossa da 1.000 CV), nonché una delle più controverse.
PAROLA D’ORDINE “ESAGERARE”. Questa “bellicosa” Ferrari 512 BB, telaio 24269, nasce nel 1978 con 360 cavalli, ma già nel 1982 viene spedita a Monaco per essere elaborata da Koenig. Che… ci va giù pesante. La meccanica viene stravolta, l’estetica pure. Fino al 2013 la BB trascorre la maggior parte del suo tempo in Svizzera, per poi essere importata in Inghilterra, dove troverà un nuovo proprietario nel 2017. Ma considerando che l’odometro segna 15.000 chilometri, forse nessuno dei proprietari, finora, ha goduto molto di questa brutale rossa…
UN DISTILLATO DEGLI ANNI ’80. Il 4.9 V12 “piatto” della Ferrari 512 BB, rinvigorito da un paio di turbocompressori Rajay-Albert, trasferisce ben 650 CV alle gigantesche ruote posteriori attraverso un cambio a cinque marce montato in blocco al posteriore con il differenziale autobloccante. L’estetica è stata curata da Vittorio Strosek, autore di una carrozzeria in fibra di vetro decisamente arrogante: passaruota allargati, prese NACA e due enormi sfoghi d’aria per il dodici cilindri in stile Lambo, un mini spoiler posteriore, nuovi paraurti e un bellissimo scarico centrale doppio. L’unica pecca, se vogliamo, è quella sgraziata altezza da terra, per il resto ci viene in mente poco che trasudi più anni ’80 di così. L’asta chiuderà fra sei giorni e le offerte hanno già superato i 150.000 dollari, cifra che con ogni probabilità aumenterà sensibilmente. Sacrilegio o rarità? Diteci la vostra.
