Kalmar 9X9: hypercar retrò sognando la 959
Un omaggio “alla più grande Porsche stradale di tutti i tempi”, una “Retro Hypercar” ultra esclusiva: sono serviti tre anni alla Kalmar Automotive per realizzare la Kalmar 9X9, una celebrazione della mitica Porsche 959, come si nota dal grande alettone posteriore che fa da cornice ai fanali orizzontali a led, proprio sopra ai due terminali di scarico centrali. Davanti, lo stile è più simile a quello della 911 moderne: del resto il telaio originale è quello della 993 (il che ha vantaggi per l’omologazione stradale). Dietro ai cerchi in lega di magnesio c’è un impianto frenante con pinze in titanio stampate in 3d che agiscono su dischi carboceramici.
INCOLLATA AL SUOLO. Sotto alla carrozzeria in carbonio che miscela elementi che partono dalla 959 e arrivano alle attuali 911 Turbo e GT3, si nascondono soluzioni di altissimo livello, come le sospensioni anteriori pushrod a doppio braccio oscillante su misura, progettate dall’italiana Danisi Engineering, montate sia sulle vetture a trazione posteriore che su quelle con le quattro ruote motrici. Il telaio della 993 è stato potenziato con elementi rigidi e componenti provenienti dalle 992 contemporanee. Grazie a simulazioni CFD, la Kalamr 9X9 ottiene oltre 157 kg di deportanza a 130 km/h e più di 1480 kg alla velocità massima di 340 km/h. Per mantenere l’iconico stile dell’originale, gli interventi sulla parte superiore sono stati molto limitati, quindi un elemento chiave è diventato il sottoscocca, dove troviamo un fondo con effetto suolo e l’altezza di marcia adattiva.
LA GT, LA SPORTIVA E LA LEGGERA. A partire da queste basi vengono sviluppate tre diverse linee di prodotto, limitate a 9 unità ciascuna: la Kalmar 9X9, la 9X9 Sport e la 9X9 Leichtbau. La prima, che pesa 1.375 kg, è quella più confortevole ma anche la più potente, una gran turismo a trazione integrale con il cuore opportunamente “dopato” dell’attuale Turbo S, il 3,8 litri portato a 930 CV, abbinato a una cambio a doppia frizione, per uno 0-100 bruciato in 2 secondi netti. Le altre due varianti fanno una cura dimagrante, che porta la bilancia a 1.300 kg per la Sport e a 1.275 kg per la Leichbau (del resto in tedesco significa proprio “costruzione leggera”). Per loro motori diversi: per la Sport il 3.0 turbo da 650 CV della GTS 4, abbinato al cambio manuale a 7 rapporti (il doppia frizione si può scegliere come optional), mentre per la Leichtbau c’è il 4.0 della GT3, che scarica a terra 530 CV dalle sole ruote posteriori passando da una trasmissione manuale a 6 marce (anche in questo caso il cambio automatico è opzionale).
IL LUSSO DEL MINIMALISMO. L’abitacolo, rigorosamente a due posti, ha diversi accenti che richiamano alla 959 originale. La cosa importante è l’esperienza di guida e per questo non sono presenti né un sistema multimediale né la radio: la colonna sonora è il motore posizionato alle spalle dell’abitacolo. Gli unici strumenti che possono aiutare il giuidatore sono un quadro strumenti digitale (ma il contagiri è analogico come impone la vecchia scuola) e i comandi per i controlli di stabilità e trazione. Non manca però qualche “coccola”, sottoforma di materiali artigianali di alta qualità utilizzati nei rivestimenti. Non manca l’aria condizionata, con un sistema progettato da Classic Retrofitters per adattarsi al raffreddamento ad acqua della vettura. Naturalmente ogni auto sarà realizzata su misura in base alle richieste del cliente, con la certezza che nessun esemplare sarà uguale a un altro.
