Una Porsche 962 con targa e frecce
Di recente abbiamo visto in vendita una Diablo GTR, costruita in soli 30 esemplari, più cattiva di Thanos della Marvel e anch’essa viola. Bene, la Porsche 962C Kremer di cui vi parliamo oggi è un qualcosa di ancora più incredibile, dato che quest’icona da corsa degli anni ’80… è targata. Prima, però, un paio di precisazioni: Kremer è un team privato fondato negli anni ’60 con una spiccata predilezione per il marchio tedesco, e che può vantare un palmares di tutto rispetto. La scuderia, per esempio, è famosa per la sua vittoriosa 935 K3 e proprio per la 962, una variante basata sull’erede della 956, quel “proiettile” rimasto per decenni imbattuto al Nürburgring.
LA MIGLIOR PORSCHE 962 “PRIVATA”. La 962C di Kremer è una sorta di evoluzione della 962 “base”: per migliorare sicurezza e prestazioni la scuderia costruì un nuovo telaio in alluminio più rigido, mentre il motore rimaneva il famelico flat six 3.0 biturbo in grado di attentare alla vita delle gomme posteriori, coi suoi 750 CV; il cambio, invece, è un cinque marce manuale che richiede mani esperte. È così che, dopo la metà degli anni ’80, nacque la Porsche 962 CK6 Kremer, che diventerà la 926C più vincente tra tutte quelle sviluppate da team privati.
CURVE MOZZAFIATO. Il look, inutile specificarlo, sarebbe da vietare ai minorenni: classiche proporzioni da Gruppo C, con l’abitacolo a goccia, una coda lunghissima, scarichi laterali, cerchi BBS dorati e una stupenda livrea rossa e bianca Kenwood. Questo specifico esemplare di Porsche 962 partecipò alla 24 Ore di Le Mans del 1988, arrivando nono assoluto; quell’anno la vittoria assoluta andò alla Jaguar XJR-9, ma, tanto per darvi un’idea, altre sette 962 si piazzarono nelle prime dieci posizioni. La CK6-88 fu venduta a un collezionista privato nel 1990 e nel 2009 finì in Inghilterra, dove partecipò a diverse rievocazioni classiche, comprese Le Mans Classic e Goodwood.
LE PAZZIE, QUELLE BELLE. Pochi anni fa la acquistò un altro collezionista il quale, signore e signori, decise di convertire questo mostro bianco e rosso in… una vettura stradale. Dopotutto il masochismo si manifesta nelle forme più varie, ma che gran bel modo per volersi male. Freno a mano, ventole aggiuntive per il motore, interfono, controllo di trazione, frecce et voilà!, ecco a voi un sogno su ruote. Il proprietario – inglese – l’ha sfoggiata al 79° Goodwood Member’s Meeting e ha persino fatto un viaggio fino in Germania per vedere la 24 Ore del Nürburgring. Chapeau. Ora, però, ha deciso di separarsene, e non certo senza avere un tornaconto: il prezzo (proposto dal salone londinese Joe Macari) è poco al di sotto degli 1,4 milioni di euro. Ahia.