Strade leggendarie: la Transfagarasan

Strade leggendarie: la Transfagarasan

Top Gear l’ha osannata come “la strada più bella del mondo”, Evo UK la considera tappa imperdibile per un petrolhead e tantissime altre riviste o canali automotive ritengono che la Transfagarasan – poi diventa facile da pronunciare, giuro – sia uno dei nastri d’asfalto più emozionanti sulla quale possiate posare ruote e piedi. Fuffa o realtà? Dovevo scoprirlo. Ho prenotato con un amico un volo per Bucarest, noleggiato una scatoletta a motore e fatto lo zaino alla volta della Romania per scoprire la Transfagarasan e la Transalpina, passi montani immersi in quella gemma sconosciuta che è la catena dei Carpazi.

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PAESE CHE VAI, NOLEGGIO CHE TROVI. Una menzione poco onorevole va fatta all’auto a noleggio di questi tre magnifici giorni (no, purtroppo niente 458 Speciale o Caterham 620 R), dato che appena entrato nella piccola Volkswagen Up assegnataci vengo salutato dalla spia della pressione gomme. L’addetto insiste spiegandomi che non c’è nessuna foratura (avrà avuto qualche sesto senso…) e visto che abbiamo ore di strada davanti a noi la rischio e parto senza perdere tempo. Due chilometri dopo mi fermo al primo benzinaio per controllare le pressioni e scopro che la Up vanta una combo gomme più fantasiosa di Hans Christian Andersen: la posteriore destra è una invernale del 2007, la posteriore sinistra – di una marca differente – è una estiva piena di microcrepe mentre le due anteriori (di un’altra marca ancora) sono quattro stagioni letteralmente a brandelli. Farmi cambiare auto vorrebbe dire perdere ore e quindi la vacanza, così per quanto pericoloso riparto e percorro i successivi 800 chilometri gestendo il degrado gomme manco fossi alla 24 Ore di Spa.

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LA MAGICA TRANSFAGARASAN. Prima tappa la DN7C, ovvero la Transfagarasan, un paradiso per chiunque ami la guida e la natura. La percorriamo da Sud a Nord (da Curtea de Arges a Cartisoara) e per 120 chilometri siamo avvolti da boschi, dighe, laghi, montagne… finché non arriviamo sulla cima del passo – oltre 2000 metri – per godere della famigerata vista del lato Nord, un serpentone d’asfalto divertentissimo e incredibilmente panoramico. La Transfagarasan non è speciale solo per la bellezza dei luoghi, ma per la sua lunghezza, tre o quattro volte un usuale passo svizzero o italiano, e per quanto oramai sia nota il turismo non è ancora a livelli fastidiosi. Come brivido aggiuntivo i boschi dei Carpazi sono invasi da orsi bruni, che puntualmente ci siamo trovati in mezzo alla strada con pargoletti al seguito; adorabili, ma non ci siamo fermati a socializzare troppo.

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LA TRANSALPINA. Altra tappa memorabile. Dormiamo a Selimbar, facciamo colazione nella pittoresca Cisnadie, ci perdiamo lungo uno sterrato dove a breve comincerà un rally e dopo chilometri di autostrade circondate da girasoli (gratuite e perfette, prendi nota Italia…) arriviamo all’inizio della famigerata Transalpina, la DN67C o King’s Road. La Transalpina è ancora più speciale della Transfagarasan: 148 chilometri (!) di natura incontaminata e di misto a volte stretto a volte veloce, curve impegnative e vedute rilassanti finché non arrivate alla cima – 2145 metri – e venite colpiti dalla vastità e maestosità di questo luogo, un incrocio tra un passo alpino e un altopiano, dalla cui cima non vedete altro che natura a perdita d’occhio. Se avessi avuto una Exige al posto di una traballante Up penso che sarei ancora là a bruciare benzina.

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CONCLUSIONI. Andateci, stop. Mi aspettavo luoghi particolari e fascinosi, ma queste due strade meritano un viaggio all’avventura. Non solo la Transalpina e la Transfagarasan hanno la stessa bellezza dei passi nostrani più celebri, sono molto, ma molto più estese e lunghe, ergo il divertimento e lo svago durano per ore. La Up non è esplosa e nonostante tutto è stata una delle city car più veloci della provincia in quei tre giorni, ma le gomme macinate hanno rovinato un po’ la magia… beh, anche il fatto che fosse una VW e non una GT3 RS ha contribuito. Un volo per Bucarest costa davvero poco, idem noleggi e cibo, nel caso invece voleste essere davvero eroici vi aspettano 1500 chilometri (dalla Lombardia) per andarci con amici e sportive personali al seguito, cosa che sarà assolutamente da fare in futuro.

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