Mazda MX-5, 35 anni di emozioni senza età
Da Land’s End a John O’ Groats. Mille miglia lungo la spina dorsale del Regno Unito, con qualche doverosa puntatina al mare, per celebrare nel migliore dei modi, ovvero guidando, i primi 35 anni di un’auto, non a caso, “tutta da guidare”: la Mazda MX-5.
GRANDI NUMERI E GRANDI EMOZIONI. Per l’occasione, la filiale inglese della casa di Hiroshima ha messo insieme un esemplare per ciascuna delle quattro generazioni della MX-5: una NA bianca, una NB blu, una NC rossa e una ND arancione. Quattro auto per tenere insieme, con un filo invisibile lungo 35 anni, le emozioni di milioni di appassionati sparsi in giro per il mondo. Dal 1989 a oggi la Mazda MX-5 è stata scelta da più di 1,2 milioni di persone, ma i cuori rapiti dalla spider più venduta al mondo sono ben di più.
ARIA FRESCA. Il motivo? In realtà ce n’è più di uno. La Mazda MX-5, prima di tutto, è un’auto progettata da chi ama guidare per chi ama guidare. Ma tra le ragioni del suo successo non ci sono solo le sue indiscusse doti di guida: la MX-5 è innanzitutto un’auto che rappresenta una filosofia ben precisa, un modo di vivere l’auto, se vogliamo, che di questi tempi è aria fresca per gli appassionati veri.
HA FATTO SCUOLA. Pensiamoci bene: quante altre auto sono riuscite a rilanciare con la stessa efficacia, peraltro su larghissima scala e con una risonanza mondiale, il concetto di spider anni ’60, in un periodo storico, gli anni ’90, in cui le vetture con la capote erano praticamente sparite dalla circolazione, edonistico appannaggio di pochi fortunati? La risposta è “nessuna”. E spiega bene il valore intrinseco forse più profondo di questa piccola roadster giapponese, che con il suo look simpatico dal sapore un po’ rétro (i fari a scomparsa della NA, che si possono alzare e abbassare anche senza accenderli, facendole fare l’occhiolino) ha risvegliato di colpo in tanti altri costruttori la voglia di tornare a fare macchine belle da guidare e, cosa più importante, tutto sommato alla portata di molte tasche.
LA VOCE DELL’EMOZIONE. Oggi, la Mazda MX-5 è quello che era 35 anni fa. Anzi, è molto di più, perché ci ricorda non solo la magia di quello che all’alba degli anni ’90 fu di fatto un ritorno a una specie di età dell’oro, per le piccole sportive a buon mercato, ma anche che tutto questo – seppur in un contesto completamente diverso, e senza dubbio in gran parte svuotato di quelle vibrazioni sempre più difficili da reperire nelle auto dei giorni nostri – è ancora possibile. Che sia una NA, una NB, una NC o una ND appena uscita di fabbrica, poco importa. Basta girare la chiave nel cruscotto, ascoltare il clack della prima che entra e scandisce, contornato dal rombo di un motore senza turbo e senza elettrificazione di sorta, il ritmo di emozioni che, senza un volante tra le mani, vengono molto, molto difficili da spiegare.
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