La Ariel Nomad si aggiorna per giocare ancora più sporco

La Ariel Nomad si aggiorna per giocare ancora più sporco

Se volete sentirvi vecchi basta pensare che la Ariel Nomad sta per compiere dieci anni. Nata nel 2015 la folle figlia della Ariel Motor Company risponde ad una specifica domanda che tormentava i progettisti inglesi: “Maaa… se facessimo una Atom da sterrato?”. Nessuna risatina scettica o sfottò, solo occhi che luccicavano e matite che cominciavano ad andare a razzo. Quando le mine si fermarono uscì qualcosa di mai visto prima, dannatamente divertente e più eccitante di una sfilata di Victoria’s secret: la Nomad. Ruote tassellate, ottima altezza da terra, esoscheletro a vista e un K24 Honda da 237 cavalli. Per il 2024 quest’arma da off-road si è aggiornata, salutando il propulsore giapponese e abbracciandone uno americano.

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FORMULA VINCENTE. Non immaginatevi un V8 big block, la Nomad 2 è mossa da un 2.3 litri Ecoboost derivato dalla Focus ST, rivisto dalle maestranze d’oltremanica per sviluppare 309 cavalli e 518 Nm. Potenza e coppia sono un bel balzo rispetto a prima, con le uniche pecche di dover salutare parte della reattività dell’aspirato e il suo sound più emozionante. Parlando di emozioni siamo sicuri che la Nomad 2 saprà compensare, dato che – calcolatrice alla mano – con i suoi 715 chili di peso a secco ha un rapporto Cv/ton migliore di una Porsche 911 Dakar, di una AMG GTR e persino della Huracan Sterrato, non andando troppo lontano dalla pazza Nomad R.

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UTILI FINEZZE. Lo 0-96 km/h (ovvero lo 0-60 mph tanto cari agli inglesi) avviene in 3,4 secondi, mentre la velocità massima sale a 216 km/h… su qualsiasi terreno vogliate. La trazione è posteriore con differenziale autobloccante e il cambio è un gradito sei marce manuale, ma i più fissati possono optare per un sequenziale della Quaife con paddle al volante; anche le sospensioni sono state riviste introducendo ammortizzatori K-Tech e molle Eibach di serie, come optional invece la Ariel offre degli Ohlins TTX o dei Bilstein da corsa. Sempre parlando di optional l’impianto frenante può essere della AP Racing con dischi da 290 mm, componenti derivate dalla Atom 4 e decisamente utili sullo sterrato, specialmente alla luce della nuova foga del motore!

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TUTTO NUOVO. Per quanto la Nomad 2 sia simile alla Nomad 1 la casa inglese dichiara di aver mantenuto solo 3 elementi della vettura originaria, essendo intervenuta un po’ ovunque allo scopo di realizzare il mezzo perfetto per bambini troppo cresciuti. Il telaio a vista è più rigido del 60% e con tubolari dal diametro più ampio, la “carrozzeria” in carbonio invece è stata resa più aerodinamica (per quanto possibile) e sulla cima è spuntata una vorace presa d’aria in grado di difendersi egregiamente da detriti e polvere. Ultime chicche da parte dei fantastici tecnici inglesi sono il serbatoio da 70 litri, un freno a mano idraulico, un impianto di raffreddamento due volte e mezzo più capace e interni più accoglienti. Il prezzo dovrebbe sfiorare i 100.000 euro, una cifra che sembra quasi giustificabile di fronte a tanta audacia e spensieratezza.

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