Il casco più triste del mondo è (quasi) andato all’asta
L’asta di Miami organizzata all’inizio del mese da Bonhams aveva diversi protagonisti: l’unica Testarossa Targa esistente (in un bellissimo giallo peraltro), una Porsche 935, una Veyron, una Carrera GT, la one-off SP30 basata sulla 599 GTO e una gran quantità di caschi. Uno spiccava fra tutti, anzi, spiccava rispetto ad ogni singolo lotto dell’asta. Rosso sbiadito, rovinato, bruciacchiato, con le lettere consumate… un casco assurdamente simbolico, il casco indossato da Niki Lauda durante il tragico incidente al ‘Ring, l’1 Agosto del 1976. La famiglia Lauda l’ha conservato tutti questi anni, e dopo decenni da quel disastro potenzialmente letale ha deciso di venderlo, destinando parte del ricavato all’Unicef.
EPILOGO QUASI LETALE. La storia è tristemente nota: 1 Agosto 1976, Nordschleife, piove a dirotto. Lauda e pochi colleghi piloti esprimono grosse preoccupazioni per quanto riguarda la sicurezza del circuito – uno dei più pericolosi al mondo – ma si procede ugualmente con la gara. Al secondo giro la Ferrari 312 T di Lauda perde aderenza con l’asfalto fradicio e sbatte contro le barriere, prendendo fuoco. Un coraggioso Arturo Merzario si ferma e trascina fuori dall’abitacolo in fiamme il pilota austriaco; Lauda sopravvive per miracolo ma riporta gravi ustioni al viso e ai polmoni, dato che il casco AGV X1 (non su misura, ma adattato) si era sfilato nell’incidente.
ANCORA INTATTO. Ebbene, tale casco esiste ancora, e porta tutti i segni di quella terrificante giornata. Metà visiera è sciolta, e tutta la parte superiore reca i segni delle fiamme, invece a sinistra la scritta ‘Niki Lauda’ è ancora integra. Sulla parte destra il nome del pilota (scomparso nel 2019, n.d.r.) è meno leggibile, così come l’adesivo Goodyear, per metà bruciato. Lo stesso vale per lo sponsor Romerquelle, i loghi AGV invece sono quasi del tutto salvi.
ESITO SCONOSCIUTO. Può sembrare di cattivo gusto acquistare un casco simbolo di un incidente così deplorevole, ma è anche il simbolo di una nuova era: Lauda si è sempre battuto per la sicurezza dei piloti, e se oggi la F1 e le categorie minori sono molto più sicure di una volta è in buona parte merito suo. Peccato solo che troppe persone abbiano iniziato a dare ascolto al tre volte campione del mondo solamente dopo la tragedia del ’76. Bonhams aveva stimato una cifra tra i 50.000 e i 60.000 dollari per il casco, francamente molto bassa: non mi sarei stupito per un prezzo dieci volte più alto. In realtà non lo sapremo mai, visto che il casco è stato ritirato dall’asta senza spiegazioni: un’offerta privata? O i parenti di Lauda han cambiato idea? Forse un ‘cimelio’ così importante è bene che rimanga in famiglia.