La Ferrari F12 più lenta di sempre vale una fortuna
Mostruoso V12 da 6.3 litri con 740 cavalli e 690 Nm di coppia, rapporto di compressione di 13,5:1, 118 CV/litro, sospensioni e aerodinamica affinate, Cx bassissimo e un sound celestiale.
SEMPLICEMENTE IMPRESSIONANTE. Nel 2012 la Ferrari F12 Berlinetta impressiona e destabilizza gli appassionati, convinti che fosse difficile creare qualcosa di più veloce e “affilato” della 599 GTB o persino della GTO. Poi, per farli vacillare ulteriormente, arrivò la F12 TDF. Look aggressivissimo, uno sfavillante giallo per la carrozzeria, 780 cavalli, zona rossa del contagiri a quota 8.900, 100 chili in meno sul piatto della bilancia e un’aerodinamica che favorisce la deportanza. In poche parole, l’identikit di una delle più desiderate Ferrari a motore anteriore di sempre.
IL BOZZOLO PRIMA DELLA FARFALLA. Questa premessa non è casuale; serve a introdurre l’esemplare che vedete nelle foto. A una prima, rapida occhiata parrebbe una F12 Berlinetta normale, ma guardando meglio lo sguardo cade sul paraurti anteriore ridisegnato, sui tondi bianchi che rimandano alle competizioni di una volta e sui bellissimi cerchi a dieci razze. Poi leggete, celata nel vano motore, la scritta “Vehicle Not Street Legal” e le cose si fanno ancora più confuse, ma la spiegazione è più semplice di quel che si potrebbe pensare: questa è una F12 ‘Mulotipo MP4’, ossia uno dei muletti di sviluppo utilizzati per concepire la meravigliosa F12 TDF.
UN PREZIOSO LABORATORIO. La MP4 monta gli stessi cerchi della Tour De France, freni carboceramici e un paraurti anteriore molto simile, ma il restante della carrozzeria rimanda alla F12 ‘base’. Probabilmente questo esemplare è stato utilizzato per sviluppare qualche componente meccanica o elettronica, o forse per testare la trasmissione della TDF. Dopo aver ultimato i test il prototipo è stato depotenziato e spedito negli Stati Uniti, dove venne acquistato dall’attuale venditore. La carrozzeria è verniciata in un semplice ma accattivante nero, gli interni in pelle riprendono la tinta degli esterni con un cavallino scuro impresso nei poggiatesta e la console centrale è rivestita in carbonio. Più in basso troviamo tre manettini che testimoniano le origini dell’auto, e il suo possibile utilizzo: abbiamo una manopola per la gestione del V12 e due interruttori, uno per l’ESP e l’altro per le ruote posteriori sterzanti, caratteristica della TDF.
IL FASCINO DELLA… LENTEZZA. Le decalcomanie bianche ispirate alle corse donano molto alla F12, così come lo splitter affilato e i cerchi in lega. C’è un unico, insignificante, “difetto” in questa vettura: il propulsore come detto è stato depotenziato, mentre la velocità massima è stata limitata a 15 miglia orarie, che da questa parte dell’oceano equivalgono a… ehm, 24 km/h. (sì, avete capito bene, 24 orari…). Tra l’altro non pensate di acquistare questa semi-TDF per poi riportare il suo ‘cervello’ allo stato d’origine, perché la MP4 non è nemmeno omologata per l’utilizzo su strada. Tutto ciò che potrete farci sarà scorrazzare a meno di trenta all’ora in una strada privata o in un bosco, senza poter liberare l’immenso potenziale di quel motore. Nonostante ciò, il muletto della TDF ha già superato i 450.000 dollari all’asta, una cifra pazzesca contando che con molto meno vi prendeste una 458 Speciale o una 360 Challenge Stradale…
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