Lo scarico della De Tomaso P900 è già tutto da ammirare
Linea sexy da morire, cambio manuale, V8 sovralimentato e un’atmosfera retrò che avvolge quelle sensuali curve. Parliamo della De Tomaso P72, omaggio alla P70 degli anni ’60 e nuova hypercar della casa argentina, rilevata nel 2015 dalla Ideal Team Ventures Limited, la stessa che acquisì la Gumpert. La P72 è una delle più belle hypercar degli ultimi anni, ma non è l’unica del brand: esiste anche la P900, più brutale, efficace, meno interessata all’armonia visiva e più concentrata sulle emozioni viscerali. Di fatto la P900 è la versione da trackday della P72, entrambe derivate – più o meno alla lontana – dalla Apollo Intensa Emozione. Ne verranno prodotte solamente 18, con cambio Xtrac, trazione posteriore, DRS e… niente batterie.
MILLE CAVALLI PER TONNELLATA. La P900 sarà mossa da un V12 6,3 litri aspirato capace di sviluppare 900 cavalli e raggiungere un assurdo regime di 12.300 giri. Il blocco motore/trasmissione peserà solamente 220 chili, mentre il V12 verrà sviluppato dalla tedesca Capricorn, azienda con un’esperienza rilevante nel Motorsport e partner di decine di brand, da Lamborghini a Bugatti, dalla Prodrive alla Lotus fino a Porsche e Audi Sport. Il telaio sarà una monoscocca in fibra di carbonio e sarà dannatamente rigido ed evoluto, dato che De Tomaso ha utilizzato come riferimento le vetture LMP1 di Le Mans. Il peso a secco sarà di 900 chili: 900 chili per 900 cavalli, ecco il perché di quella cifra nel nome.
UN’OPERA D’ARTE PER I GAS DI SCARICO. Gli aggiornamenti su questa spaventosa bellezza – la cui carrozzeria è interamente in carbonio violetto – procedono a rilento, ma negli ultimi giorni sono apparse delle immagini riguardanti l’impianto di scarico. Non che le foto abbiano in allegato un’approfondita spiegazione tecnica, pertanto possiamo solo indovinare di cosa siano fatti quegli erotici e lucenti condotti di scarico. Data la caratura della vettura supponiamo Inconel o titanio, non certo cartapesta. I complessi collettori di scarico, perfettamente simmetrici e serpeggianti dalle bancate del V12, concludono la loro corsa raccogliendosi in un enorme terminale, che pare più un reattore intergalattico o un fiore in fiamme. Meraviglioso.
BELLISSIMA MA IN RITARDO. Alcuni esemplari della P900 sarebbero dovuti essere già pronti lo scorso anno, seppur dotati di un V10 Judd derivato da una F1 di fine anni ’90 (dato che il V12 richiede più tempo per lo sviluppo) al posto del dodici cilindri (che tra l’altro sarà alimentato a biocarburante) ma per ora si è vista in movimento solamente la P72. Quel magnifico impianto di scarico è un tassello in più che si aggiunge ad una hypercar d’altri tempi, evoluta e brutale, eccitante e retrò. Ci auguriamo di vederla presto in pista, rivaleggiando con altri capolavori estremi come la Bugatti Bolide o la G.M.A. T.50 Niki Lauda.