Hypercar Zenvo, facciamo chiarezza

Hypercar Zenvo, facciamo chiarezza

Le hypercar del brand danese non hanno nulla da invidiare a Koenigsegg, Pagani, Hennessey etc. per quanto riguarda l’effetto wow, ma la minor fama e la produzione ancor più limitata non le mette ancora al pari dei colossi del settore. Zenvo (che acquisirà questo nome solo dal 2009) nasce nel 2007 grazie a Jesper Jensen e Troels Vollersten, due appassionati imprenditori che scelgono l’isoletta danese di Zealand come base. L’intento è quello di creare la prima hypercar danese della storia, qualcosa di eclatante e mai visto prima, possibilmente potente e veloce quanto le future rivali. Il risultato è la Zenvo ST1.

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ZENVO ST1. Presentata nel 2009, la ST1 è la prima della stirpe, una hypercar bestiale dalla linea piuttosto personale e mossa da un V8 5,8 litri sovralimentato sia da un compressore volumetrico che da un turbocompressore, per una potenza di 1104 cavalli e una coppia di 1.430 Nm. La carrozzeria è in fibra di carbonio e la velocità di punta è di ben 375 km/h. Dati quasi usuali oggigiorno, ma davvero impressionanti quindici anni addietro. Ci sono stati due ‘focosi’ incidenti negli anni (dove la ST1 ha preso fuoco per un paio di componenti difettosi), ma per una casa neonata la ST1 è stata comunque un notevole biglietto da visita.

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ZENVO TS1 GT. Si invertono le lettere, ma la sostanza non cambia. Svelata nel 2016 al Salone di Ginevra la TS1 condivide buona parte del telaio con la ST1, ma le linee sono più fini, fluide, meno grezze. Il propulsore è sempre il 5,8 litri a doppia sovralimentazione con 1104 cavalli, la coppia scende a 1139 Nm ma anche il peso, limato di un quintale circa e di poco sopra alla tonnellata e mezza; le prestazioni di conseguenza non cambiano, con uno 0-100 in 3 secondi netti e una velocità massima di 375 km/h. I freni sono carboceramici, le gomme Michelin Cup 2 e il cambio – associato ad un differenziale autobloccante – è un sequenziale a sette marce. Rispetto alla ST1 la TS1 ha una filosofia più da GT, e ne verranno prodotti solo 5 esemplari.

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ZENVO TSR, TSR-S E TSR-GT. Non confondetevi proprio ora con le sigle, siamo quasi alla fine. La TSR è la versione solo pista della TS1 GT, con più di due quintali di peso limati (ottenendo 1330 chili a secco), cinture a sei punte, rollbar integrale, splitter e diffusore in carbonio e una enorme ala fissa al retro, sempre in carbonio. La TSR-S è la versione stradale della TSR, cattivissima da vedere, con 1194 cavalli a 8500 giri e 1495 chili di peso; è celebre per la sua folle ala posteriore, in grado di inclinarsi sia in verticale in staccata che in orizzontale per migliorare le capacità in curva. La TSR-GT invece non ha quasi spoiler, il 5.8 litri sale a 1.379 cavalli mentre la deportanza cala, per una velocità massima stimata di 423 km/h; è la versione ‘comoda’ delle prime due.

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ZENVO AURORA. L’Aurora è la recentissima novità by Zenvo, la più estrema, leggera, potente e raffinata hypercar mai prodotta dalla casa danese. E’ un capitolo totalmente nuovo, della serie ‘o la va o la spacca’, ma propendiamo più per la prima ipotesi. L’Aurora infatti è sbalorditiva: il motore è un V12 quadriturbo da 6,6 litri capace di girare a 9800 giri (!) e di erogare fino a 1.850 cavalli; è sviluppato dalla Mahle Powertrain e ha un nome fighissimo, Mjolner, come il martello del Dio Nordico. Ne verranno prodotte due versioni: la ‘Agil’, a trazione posteriore, con 1450 cavalli e una impostazione dinamica e aerodinamica estrema, e la ‘Tur’, pensata più come mangia-continenti, con 1850 cavalli e trazione integrale. Entrambe vantano una monoscocca in fibra di carbonio, sospensioni pushrod e una linea stupenda. Il brand ne produrrà solo 100, tante in realtà contando che al mondo pare esistano una ventina di Zenvo, prodotte dal 2009 ad oggi. L’obiettivo è ambizioso, ma le premesse sono spettacolari.

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