Lamborghini 400 GT e Jarama, regine delle nevi

Il fatto che l’edizione 2024 del The I.C.E., lo spettacolare concorso d’eleganza di St. Moritz, sia stato annullato a causa del maltempo non significa che le case abbiamo rinunciato a sfoggiare i propri capolavori su ruote, tirati a lucido per l’occasione e magari freschi di un restauro minuzioso. È il caso della Lamborghini, il cui Polo Storico per il secondo anno di fila si è presentato nella regione dell’Engadina con alcuni dei gioielli più preziosi della casa del toro.

DALLE SUPERCAR ALLE GT. Lo scorso anno il dipartimento storico della casa di Sant’Agata Bolognese aveva lasciato tutti a bocca aperta con una Miura e una Countach entrambe rosse e, manco a dirlo, in condizioni da concorso. Il 2024, sotto il segno del toro, ha visto qualcosa di meno sbalorditivo, ma non meno affascinante: a dividersi la corona di regina del ghiaccio sono state una 400 GT 2+2 del 1968 e una Jarama GTS del 1973 corredata di slittino, sci e portasci.

UN CLASSICO INTRAMONTABILE. Cofano lunghissimo, abitacolo raccolto, coda slanciata. La Lamborghini 400 GT è un concentrato di grazia e finezza, una granturismo dallo stile elegantissimo e distinto, degna erede della 350 GT, la prima auto uscita dai cancelli della fabbrica di Sant’Agata Bolognese, nel 1963. Rispetto alla mamma di tutte le “Lambo”, la 400 GT ha beneficiato di alcune migliorie, come il leggero aumento dell’altezza del tetto, per accogliere meglio i passeggeri posteriori, e anche i fari hanno un disegno leggermente diverso. Tuttavia, la modifica più importante si trova sotto il cofano: la cilindrata del monumentale V12 progettato da Giotto Bizzarrini passa da 3,5 a 4 litri, e la potenza sale da 270 a 320 CV. Numeri che hanno dell’incredibile, se pensiamo a un’auto di sessant’anni fa. La Lamborghini 400 GT che ha sfilato a St. Moritz, normalmente custodita nelle sale del museo aziendale, sfoggia un elegante grigio Saint Vincent e interni tabacco. All’epoca Ferruccio – appena approdato nell’élite dei motori come costruttore di auto sportive – desiderava costruire la miglior GT di sempre. In molti sono convinti che ci sia riuscito.

Lamborghini 400 GT

SPIGOLI AL POTERE. E che dire della Lamborghini Jarama degli anni ’70, che ha raccolto l’eredità della Islero ma è considerata a buon diritto la vera erede della 400 GT. Progettata da Paolo Stanzani e disegnata da Marcello Gandini, il “papà” della Miura e della Countach, la Jarama rinuncia alle morbide e seducenti curve tipiche del decennio precedente in favore di linee tese e spigolose. La coda scende spiovente in stile fastback, conferendo alla Jarama un aspetto un po’ curioso e non proprio leggiadro; non tutti la apprezzarono. Tutti invece si trovarono d’accordo sul motore, lo stesso V12 della 400 GT ma rivisto per fornire, nella versione GTS, ben 365 CV. Di Jarama GTS la Lamborghini ne ha costruite solo 150; l’esemplare color blu Tahiti con interni senape esposto al The I.C.E. 2024 fu venduto in Sicilia, per poi tornare all’ovile tra gli altri gioielli storici della casa. 

Lamborghini Jarama GTS

UN PO’ MENO NEVE, PLEASE. Quest’anno il lago ghiacciato di St. Moritz non ha potuto brillare come suo solito, a causa di una nevicata esagerata che avrebbe messo a rischio lo svolgimento tradizionale del concorso. Non tutti sono felici di esporre a ghiaccio e tormente classiche da milioni di euro, e non tutti bramano di schiantarsi contro un guardrail a causa della neve, per non parlare dei problemi legati al come rendere agibili i padiglioni con una bufera in corso. Eh sì, è stato un vero peccato, perché non vedevamo l’ora di ammirare decine di capolavori portati al limite sul tracciato disegnato sopra al lago di St. Moritz. Mettiamoci il cuore in pace e prepariamoci per il 2025, dove Lamborghini come quelle ammirate quest’anno saranno in ottima compagnia.