Quando Fritz Von Opel tentò la via dei razzi
TEST SU STRADA. Sul finire degli anni ’20, appena prima che la grande crisi portasse l’Europa e il mondo intero in un nuovo periodo di instabilità, le aspettative per il futuro erano più rosee che mai. I grandi salti tecnologici nei campi delle industrie e dei trasporti sembravano portare l’uomo sempre più vicino a obbiettivi quasi irrealizzabili. Tra questi: il volo intercontinentale e la conquista dello spazio. Ma come arrivarci? Una delle soluzioni considerate ai tempi era il propulsore a razzo; tra i ricercatori impegnati allo studio di questa tecnologia c’era l’astronomo sudtirolese Max Valier. Ed è a questo punto che entra in gioco Fritz Von Opel; il nipote del fondatore decide di finanziare il ricercatore per creare una grande campagna di marketing utile ai suoi scopi. Nell’aprile del 1928 nasce la prima auto a razzo, la Opel RAK 1. Il debutto sul circuito di test della casa è fortunato: spinto da diverse decine di chili di esplosivo, Fritz Von Opel supera i 100 km/h in circa otto secondi.
SUCCESSO MEDIATICO. Ma per ottenere tutta la visibilità mediatica voluta dall’imprenditore tedesco c’era bisogno di un risultato più eclatante e un evento per il grande pubblico. Così i tecnici tornano al lavoro e solo qualche mese dopo, al circuito Avus di Berlino, presentano la Opel Rak 2: il telaio viene ripreso da una Opel 10/40HP sul quale viene montata una carrozzeria affusolata contraddistinta da alcune rudimentali appendici aerodinamiche per limitare il sollevamento da terra. Il motore? 24 razzi accesi da un dispositivo elettrico a pedale. Fritz Von Opel davanti a 3000 ospiti (tra i quali giornalisti, star e politici) raggiunge i 238 km/h. La notizia fa il giro del mondo: ovunque si parla dell’auto a razzo firmata Opel.
TEST IN VOLO. Ottenuto il successo mediatico, l’interesse si sposta quindi in cielo. Dapprima si sperimentano alcuni alianti a razzo, ma i risultati altalenanti spingono Von Opel e i ricercatori a concentrarsi sugli aerei. Dopo essersi accordati con il costruttore di velivoli Julius Hatry, nel settembre del 1929 iniziano i test veri e propri. La prima prova avviene il 10 di quel mese ed è un fallimento: l’aereo spinto da 100 razzi si incendia e non si stacca neanche da terra. Subito si scopre che la grande difficoltà riguarda la spinta iniziale; dopo aver parzialmente risolto il problema con dei razzi ‘catapulta’, il 30 settembre Von Opel organizza un nuovo evento: davanti alle telecamere francesi e non senza inconvenienti, l’aereo spinto da soli 11 razzi si alza in volo fino a 25 metri dal suolo. E lo fa per 80 secondi. La sperimentazione continuò ancora per qualche tempo, ma con la grande crisi economica alle porte si concluse di colpo e prematuramente il sogno ‘volante’ di Fritz Von Opel.