Tutti i colori del Rally di Monte-Carlo 2024

È stata una festa. Per Thierry Neuville, per la seconda volta vincitore del rally di Monte-Carlo, giunto alla 92esima edizione e come sempre prova d’apertura del Mondiale Rally, e per il pubblico, accorso ordinatamente su tutte le Prove Speciali, con le prime due svoltesi in notturna giovedì sera dopo il tramonto e le restanti con prevalenza di luce diurna, almeno per i primi in classifica. Questa edizione del rally monegasco ha fissato il suo centro nevralgico nella zona di Gap, non distante da Grenoble, per raggiungere il Principato solo per la partenza e per l’arrivo, con la scalata al leggendario Col de Turini unica Prova Speciale nelle Alpi Marittime a concludere la sfida tra i piloti domenica all’ora di pranzo con la Powerstage che chiuso senza troppe sorprese il rally.

NEUVILLE DETRONIZZA PRESTO EVANS. Il Rallye Monte-Carlo 2024 è partito con Elfyn Evans in testa ma rimasto indietro prima alla Hyundai i20 N Rally 1 di Neuville e poi anche all’altra Toyota GR Yaris Rally 1 del compagno di squadra Sébastien Ogier, secondo assoluto e ben deciso a non cedere punti al gallese nonostante “Seb” non disputerà tutte le gare della serie iridata 2024 a differenza del britannico, di fatto prima guida del Gazoo Racing.

OCCHIO AL GHIACCIO! La corsa si è disputata su un terreno asfaltato prevalentemente asciutto ma diversi tratti ghiacciati e l’interno delle curve ben presto infangato dai “tagli” operati dai primi piloti a transitare sulle Prove Speciali hanno complicato non poco la vita a quanti si sono disputati la vittoria e anche a chi cercava solo un bel piazzamento o, più semplicemente, di terminare la gara, se possibile senza danni. Osservando le scene di alcune uscite di strada si noterà quanto fosse difficile reggersi in piedi anche da parte del pubblico, che ha come sempre interpretato alla grande il ruolo di “compagnia della spinta”, soccorrendo anche due top-driver come Katsuta e Pepe.

M-SPORT: POCO PIÙ DI UN TEAM PRIVATO. Quarto alla fine è arrivato l’Estone Ott Tanak, mai in lizza per il podio, che ha preceduto il francese Adrien Fourmaux, sulla prima delle Ford Puma Rally 1. Il team di Malcolm Wilson, che nel 2022 aveva aperto con una vittoria (al volante c’era Sebastien Loeb) l’era delle rallycar ibride, oggi si deve affidare a due piloti poco più che privati (l’altro è l’olandese Gregoire Munster) per restare nell’olimpo dei rally, ma l’assenza di un top-driver si sente eccome. Con Andreas Mikkelsen di ritorno su una Hyundai da primato ma ancora lontano da un perfetto feeling con la i20 N, sesto, e con Takamoto Katsuta al settimo posto, penalizzato da un’uscita di strada nelle prime battute del rally, si chiude il gruppo delle Rally 1 giunte al traguardo senza troppi problemi (Munster ha chiuso 20° assoluto, graziato dalla regola del Superrally che gli ha per lo meno consentito di terminare la gara).

LOTTA A TRE IN RALLY2. Tra l’ottavo e il decimo posto finale si sono classificati i primi tre della categoria Rally 2, che hanno dato vita a una straordinaria sfida sul filo dei secondi (e dei decimi) che ha visto prevalere alla fine la Citroen C3 di Rossel davanti alla Skoda del sorprendente spagnolo Pepe e all’altra Citroen di Gryazin. Migliore degli italiani ancora una volta Mauro Miele, con Luca Beltrami alle note, su una Skoda Fabia RS Rally 2, 17i assoluti dietro l’esperto svizzero Olivier Burri su Skoda Fabia Rally2 Evo della precedente generazione.

ITALIANI SUGLI SCUDI, TUTTI ALL’ARRIVO! Bene anche Matteo Fontana, su una Peugeot 208, 22° assoluto e primo di gruppo R4, mentre tra il 31° e il 33° posto assoluto si sono piazzati Federico Laurencich, Maurizio Chiarani e Roberto Daprà, tutti su Skoda Fabia Rally2 Evo. Con la stessa auto, Massimiliano Locatelli e Maurizio Morato, 52° e 53° assoluto, preceduti da Giacomo Matteuzzi su Renautl Clio Rally5 al 49° posto assoluto.

GR YARIS RALLY2: ESORDIO SENZA ACUTI. Infine il debutto della Toyota GR Yaris Rally2: risultato finale deludente, con Bouffier ritirato e gli altri tre portacolori della Casa giapponese, Pajari, Lefebvre e Solans lontanissimi (5 minuti a fine gara dopo poco più di 3 ore di Prove Speciali) dai migliori della categoria al termine di una gara in cui non solo le imprendibili Citroen e Skoda sono state loro davanti ma anche la Hyundai i20 N Rally2 del francese Ciamin.

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