Il concorso che celebra in USA le eccellenze nostrane
NEMO PROPHETA IN PATRIA. Per fortuna l’Italia, nonostante le polemiche sulle quali amiamo gongolare, è ancora su un certo tipo di tetto del mondo delle quattro ruote: quelle che sanno far sognare. Basti pensare che molti produttori di hypercar, in qualche modo la punta di diamante dell’industria automobilistica, pur avendo accesso ai migliori designer, ingegneri e maestranze specializzate, guardano sempre dalle nostre parti quando si tratta di ispirazione o buone esecuzioni. Lo fa Bugatti, quando con la nuova Centodieci omaggia le linee della EB110 – il sogno Made in Campogalliano di Romano Artioli – o la W Motors con la Fenyr Supersport, che ha probabilmente più DNA torinese che emiratino. Ecco quindi che anche alcune tra le più sincere celebrazioni dell’Italia dei motori avvengono fuori dai confini nazionali, alimentando l’interesse per le auto nostrane (nuove o vintage che siano).
CONCORSO ITALIANO, IL MEGLIO DEL BELPAESE. Celebrazione è sicuramente la parola che meglio descrive il Concorso Italiano, l’evento dedicato ai marchi che c’entrano col Tricolore, all’interno della Monterey Car Week. Perché di una grande festa si tratta; o meglio, di tante feste: quest’anno in particolare si sono onorati il 50° anniversario della Iso Rivolta Lele e della Ferrari Dino, i 70 anni dell’Abarth e il 60° anniversario della De p72Tomaso; in particolare, proprio per questa ricorrenza, ha fatto bella mostra di sé la versione pressoché definitiva della P72.
LE STORIE DELLE STORIE. Per un giorno il Bayonet Black Horse Golf Course di Seaside, California, si è trasformato in una distesa sterminata di splendide Lancia, Iso/Bizzarrini, Fiat/Abarth, DeTomaso, Maserati, Lamborghini, Alfa Romeo, Ferrari e altre perle tricolore. Aldilà degli oggetti meccanici, comunque notevoli, è l’entusiasmo dei proprietari a colpire: che si tratti di una rara Osca, di una Fulvia con un passato agonistico epico o di una Fiat Barchetta arrivata per chissà quale coincidenza fin qui in America, tutti hanno voglia – a turno – di raccontare le storie che stanno a monte del loro innamoramento per l’auto posseduta; lo fanno senza esibizionismo, da car guy come dicono da queste parti; ecco perché tutti amano ascoltare con curiosità sincera gli ospiti della manifestazione, come lo storico collaudatore Lamborghini, Valentino Balboni, ormai assurto al rango di rockstar automobilistica.
IL MERITO E IL PREMIO. Concorso Italiano è un successo di cui rendere soprattutto merito a Tom Mc Dowell, presidente, e a Raffaello Porro, co-organizzatore e ambasciatore italiano della manifestazione. Per la cronaca la vittoria del Best in Show Award è andata a Ron Corradini e alla sua Ferrari 250 GT II Cabriolet del 1960 (vedi gallery qui sotto), anche se molte altre vetture sono state premiate nel corso della giornata.