Mansory “migliora” la BMW XM (a modo suo)
Oggi è un giorno memorabile, per gli amanti del tuning. Finalmente, dopo anni di elaborazioni estetiche mostruose… ehm discutibili, la Mansory si è decisa a calcare un po’ meno la mano.
IL VANTAGGIO DI GIOCARE IN CASA. Improvviso ravvedimento per una sterminata serie di trasformazioni “esagerate” e di dubbio gusto? Macché, la storia è un’altra. E cioè che il controverso preparatore tedesco ha messo le mani sulla BMW XM, una macchina che, di per sé, non fa certo della sobrietà un punto di forza. La sfacciata (e un po’ sgraziata) suv della casa dell’elica è un “bestione” di 2,7 tonnellate e, nella più sportiva versione Label Red, con 748 CV si è intestata il record di BMW M più potente di sempre.
QUANTO CARBONIO VUOI? PREGO… Mansory , di “pasticci”, stavolta poteva farne ben pochi. La base di partenza, infatti, è un qualcosa che si avvicina molto alla “sensibilità” estetica del tuner. Che nella BMW XM ha trovato l’America: una mastodontica suv con proporzioni da nave container e una potenza da hypercar. Ma la cosa bella è che, paradossalmente, il look della mega suv bavarese è quasi migliorato. La modifica più lampante è la fibra di carbonio, sparsa dappertutto, come coriandoli a carnevale. Tutti gli archi dei passaruota ne sono circondati, così come le minigonne e l’intero tetto. Il cofano, ridisegnato, è più aggressivo, e anch’esso cosparso di carbonio, mentre i paraurti (anche loro, caso strano, in carbonio), sono opera della Mansory: goffi ed eccessivi, ma sulla XM stanno quasi bene. I cerchi, oltre che più grandi, hanno le razze più sottili e contribuiscono, insieme allo spoiler posteriore in carbonio, a dare un po’ di slancio all’immensa mole dell’auto.
CITAZIONI MOLTO IMPROBABILI. Gli assurdi scarichi poligonali della XM sono stati sostituiti con qualcosa di esteticamente più gradevole ed è scomparso il doppio stemma BMW, un richiamo alla M1 che molti appassionati reputano, per così dire, fuori luogo in un’auto che non c’entra nulla con la favolosa supercar nata alla fine degli anni ’70 dalla matita di Giorgetto Giugiaro. Gli interni, già di base lussuosissimi e dei quali il tuner non ha diffuso nemmeno un’immagine, saranno interamente personalizzabili. Ulteriori modifiche, i vetri posteriori scuri e i piccoli loghi del marchio sparpagliati qua e là.
SE PROPRIO DOVETE… Non ce lo sentirete ridire a breve, probabilmente, ma nel mare di “pacchianate” a cui ci ha abituato Mansory, questa BM XM non è poi così tremenda. Insomma, se proprio doveste avere la folle idea di sborsare 200.000 euro per una macchina così, aggiungetene qualche decina di migliaia in più. Potrebbe valerne la pena.