Brabus: Mercedes da urlo? Sì, ma non solo…
Quando pensate alla Brabus, azienda di elaborazioni meccaniche tedesca attiva dal 1977, pensate subito a berline così pompate da far sembrare una Mercedes-AMG robetta da autoscontri. E non scherziamo: nel primo decennio del 2000, in quel di Bottrop, sfornavano Mercedes CL biturbo da 1.100 Nm (quando una Veyron ne aveva 1.250!) o Classe E con il V12 della “sorella” maggiore S600 portato a 800 CV, un mostro capace di toccare i 370 km/h. I fondatori del marchio furono Bodo Buschmann e Klaus Brackmann, Il nome dell’azienda? Deriva dall’unione della prima sillaba dei loro cognomi, un po’ come avvenne per la Cosworth, messa in piedi a Londra nel 1958 da Mike Costin e Keith Duckworth. Ma quali sono le auto targate Brabus che fanno battere all’impazzata il cuore degli appassionati? Scopriamo insieme alcune di quelle che hanno lasciato il segno.
BULLIT & ROCKET. La Bullit altro non era che una Mercedes Classe C desiderosa… di avere un V12 sotto il cofano. Così Brabus la accontentò, piazzandoci il collaudato dodici cilindri della S600 con cilindrata incrementata a 6.3 litri. Potenza di fuoco finale: 730 cavalli, con una coppia di 1.320 Nm abbassata a quota 1.100 per non polverizzare la trasmissione e una punta massima di 360 orari. Numeri spaventosi, anche perché risalgono al 2007. E la Rocket? Sigla utilizzata per svariati modelli successivi del marchio Mercedes, aveva lo stesso motore, installato però in quel periodo sotto il cofano di una CLS.
750 BODO BUSCHMANN EDITION. Prova di forza moderna della Brabus, che ha stravolto una costosissima SL63 per rendere omaggio al fondatore principale del brand. La Bodo Buschmann Edition è un ritorno nostalgico al passato, riproiettato nel presente: il 4.0V8 della SL passa da 585 a ben 750 CV, mentre la coppia inviata a tutte le ruote è di 900 Nm. La carrozzeria è nera, il colore preferito di Buschmann, i cerchi invece sono dei particolarissimi – e molto rétro – Brabus Monoblock II Evo a tre razze che stanno sorprendentemente bene nell’insieme. Brabus realizzerà solo 25 esemplari della mostruosa SL, a un prezzo che andrà ben oltre i 200.000 euro della versione standard.
BRABUS CRAWLER. Dimenticatevi una Mercedes Classe G con 800 CV o sei ruote: il Crawler è un qualcosa di ancora più pazzo. Prima Brabus di sempre con un telaio costruito ad hoc, la Crawler è una fuoristrada così estrema da non essere omologata su strada, il giocattolone perfetto per qualche emiro con una seconda casa nel deserto. Ammortizzatori a lunga corsa regolabili, cerchi Monoblock con gomme tassellate, scarichi laterali, carrozzeria aperta completata da un rollbar integrale e – pezzo forte – un 4.5 V8 biturbo da 900 CV e 1.250 Nm, per uno “0-100” tra le dune di sabbia in 3,4 secondi. Mostruosamente esuberante e per pochissimi: solo 15 esemplari.
BRABUS 900 ROCKET R. Di recente il tuner tedesco ha guardato oltre il suo “orticello” fatto di AMG e Mercedes, rimanendo però a Stoccarda; dopotutto, era difficile per un’azienda con il pallino delle elaborazioni, resistere alla tentazione di mettere le mani sull’ultima Porsche 911 Turbo S. Detto, fatto: si comincia con un accattivante kit estetico in carbonio e kevlar per finire con una corposa iniezione di cavalli extra al flat six da 3,8 litri, che passa dai 650 CV della configurazione originale a ben 900 CV. Lo “0-100” è “bruciato” in 2,5 secondi, e basta contarne altri cinque per trovarsi ben oltre i 200 orari. Numeri da hypercar. Cosa? Ne volete una? Fareste meglio ad affrettarvi, perché anche in questo caso ne saranno prodotti solo 25 esemplari.