Barchetta, l’essenza dell’auto? Fiat Scia
La barchetta è l’auto studiata per chi non ha paura di niente e la guida sotto ogni condizione atmosferica. È l’auto da pazzi, è l’auto d’elezione di chi è disposto ad assaporare il profumo del vento, la puzza del Diesel Euro 0 che gli sta davanti o (nel caso di modelli particolarmente esotici) il canto del motore che dà benzina alle sue emozioni. Mancano capote o hardtop così il cielo caldo o piovoso (finanche nevoso) entrano hanche sotto il sedile. Eppure tutto ciò è trascurabile. L’importante di una barchetta è guidarla, viverla, assaporarla. Ne abbiamo selezionate sei che ci entusiasmano. Se sono auto marcianti va benissimo, se sono concept immobili non è importante: la guardiamo e sogniamo mentre siamo al volante lungo il percorso che scatena di più la nostra fantasia. Perché non c’è una Ferrari? Vivaddio, perché è troppo semplice! Sopratutto se quando si parla di Barchetta, si parla dell’auto che ha fatto nascere la Barchetta con la B maiuscola, quella della Fiat!
NON SOLO UTILITARIE. All’inizio degli Anni ’90 il Gruppo Fiat inizia a guardare ai mercati di nicchia. Più che sui volumi di vendita, il Lingotto lavora sull’immagine dei marchi. Nella logica del Gruppo si parte da una stessa base tecnica e si moltiplica il numero delle carrozzerie. Questo permette, a partire da un progetto già di successo, di aumentare la reddittività offrendo modelli distinti e con un carattere specifico per ogni blasone che si intende potenziare. Nel 1993, anno della Punto, al Salone dell’Auto di Torino è presentata la Concept Scia, una dream car che anticipa alcuni contenuti della Barchetta, in pieno sviluppo, e crea quella sensazione di desiderio indispensabile a preparare il pubblico alla futura roadster.
COME È FATTA. Si tratta di una concept ispirata al mondo nautico, evidentemente già con un forte richiamo al modello che sta nel frattempo prendendo forma. La Scia è progettata sul pianale della Punto ed è disegnata dai designer John Kinsey e Darren Caddesl. La carrozzeria Maggiora di Moncalieri si occupa della costruzione. I due stilisti del team del Centro Stile FIAT lavorano all’elaborazione di forme secondo i principi del Boat Design. La concept ha una denominazione molto evocativa ed è una spider due posti secchi con forme filanti e sfuggenti, compatta e con un’immagine di leggerezza. L’ambiente che richiama è quello nautico (la plancia degli interni è del tutto ispirata al cockpit di una piccola imbarcazione sportiva) ma certamente la leva del cambio con grande griglia a selettori ha una forte impronta racing. L’abitacolo molto essenziale ha due piccoli poggiatesta appena accennati e non prevede alcuna protezione con una capote o un tetto rigido (tutta l’area posteriore ricorda uno spazio prendisole). Tuttavia, paradossalmente, tutte le superfici degli interni sono impermeabili.