Asi in pista 2023: le emozioni sono di casa a Varano
La formula di ASI in Pista è piuttosto semplice e intuitiva: chiunque sia tesserato ASI può iscriversi e inanellare giri su giri lungo l’Autodromo di Varano con la sua sportiva classica o da competizione, mentre il paddock è gremito di meravigliosi oggetti d’epoca che vedrete solamente alle fiere. Lì alle fiere però, se ne restano fermi e zitti, non sputano fiamme in staccata o vanno a caccia di tempi sul giro. L’ingresso al pubblico è completamente gratuito; se invece avete voglia di indossare il casco e bruciare un po’ di ottani il costo è di 80 euro per sei turni in pista durante l’arco della giornata. Una cifra più che onesta.
SCALDATE I MOTORI. L’idea alla base di questo evento – tenutosi l’11 Novembre passato – è molto interessante. Chi possiede un’auto d’epoca o da corsa, magari più costosa di una cascina in Toscana, tende a chiudere in garage questi pezzi di storia, buttando poi la chiave. Siamo i primi ad essere iper protettivi di fronte ad un capolavoro degli Anni ’60 o ad una supercar degli Anni ’90, ma non usarle – almeno ogni tanto – dovrebbe essere visto dalla legge come un crimine. Ecco perché ASI in Pista è brillante: invoglia e stimola i proprietari a portare allo scoperto queste auto, curarle, portarle vicino al limite e conoscerle meglio. In tutta sicurezza.
MUSEO A CIELO APERTO. Funziona? Eccome. Quest’anno l’affluenza è stata di quasi duecento vetture, dalle A112 alle Stratos, per non parlare di una Delta S4 Triflux o di una March 86 Gruppo C. C’è chi se la prende comoda giusto per togliersi lo sfizio della pista, chi vuole vuole conoscere fino in fondo la propria sportiva e chi gira come se da quello dipendesse la propria vita. Anche passeggiare nel paddock non è una cattiva idea: Abarth 2000 SP, 037 Rallye, monoposto, Alfa GTA Gr. 5 Silhouette, Porsche, Ferrari, Elise S1, Alpine A110, Delta, TVR Tuscan, 5 Turbo, GTV, prototipi… tutte auto che prima o dopo vedrete anche impegnate tra i cordoli.
CELEBRITÀ E VETTURE DI PRESTIGIO. Quest’anno il premio “Best of Paddock” è andato alla Abarth 2000 Sport Prototipo del 1970, una feroce freccia azzurra che con il suo sound e le sue linee ha stregato tutti in autodromo. Il “Tributo Tricolore” non poteva che andare alla minacciosa De Tomaso Pantera Gruppo 4, che nel 1973 vinse la prima edizione del Giro Automobilistico d’Italia con al volante Mario Casoni, esattamente cinquant’anni or sono; il premio “Silhouette” invece è stato conquistato dalla mostruosa Alfa Romeo Giulia GTA Gruppo 5 del 1965. All’evento hanno partecipato anche volti noti, il due volte campione del mondo Miki Biasion e lo stesso Giampaolo Dallara, geniale fondatore dell’azienda che ha sede a poca distanza dal circuito, oltre a Prisca Taruffi, figlia d’arte e campionessa al volante. Di carne al fuoco ce n’è sempre tanta, ecco perché non mancheremo il prossimo anno.
