Bugatti Centodieci: l’omaggio alla Bugatti italiana
110 ANNI DI STORIA. Continuano le celebrazioni del centodecimo anniversario della casa francese fondata nel 1909 da Ettore Bugatti. Dopo un’edizione speciale della Chiron Sport (11O Ans), la Bugatti ha svelato al concorso di eleganza di Pebble Beach la Centodieci. Ancora più estrema della Divo, la hypercar di Molsheim progettata per le massime prestazioni in curva, la Centodieci si caratterizza per il particolarissimo design della carrozzeria ispirato alla EB 110, primo e unico frutto della Bugatti italiana. Come ogni creazione della casa francese anche la Centodieci sarà super esclusiva: ne verranno realizzate 10 (già tutte vendute) ad un prezzo di listino di 8 milioni di euro più tasse.
IL FERRO DI CAVALLO. Sono tantissimi gli elementi stilistici che rivisitano in chiave moderna lo stile della EB 110 a partire dal dettaglio più particolare della supercar dei primi anni ’90: la tipica mascherina a ferro di cavallo così piccola. Allo stesso modo la Centodieci presenta una griglia centrale di dimensioni ridotte (rispetto alla Chiron e alla Divo) tra le grandi prese d’aria frontali. Proprio come sull’italiana, i fari anteriori della Centodieci seguono le linee tese orizzontali della sezione frontale, ma questa volta, ovviamente, sono a led. Spostandoci sul lato della vettura non passano inosservate le insolite prese d’aria circolari, appena dietro i finestrini: contraddistinguevano, infatti, la versione più sportiva EB 110 SS e miglioravano il raffreddamento del 12 cilindri biturbo. I designer della casa francese sono poi intervenuti sulle linee che corrono sulla fiancata, in particolare quella ‘a C’ che corre dal tetto alla portiere e che caratterizza tutte le ultime Bugatti; sulla Centodieci, invece, i tratti sinuosi e tondeggianti lasciano spazio a forme più squadrate e angolari. Al posteriore dominano il grande alettone di dimensioni maggiorate in confronto alla Divo e la striscia di led che corre lungo tutta la larghezza dell’auto: al centro simula i piccoli sfoghi dell’aria della EB 110 dividendosi in tanti ‘trattini’ luminosi.
ENTRATA NELLA STORIA. La EB 110 fu prodotta per soli quattro anni dal 1991 al 1995 nella breve ma straordinaria esperienza della Bugatti italiana, fondata a Campogalliano nel cuore della Motor Valley dell’imprenditore Romano Artioli. Per questa vettura vennero utilizzate le migliori tecnologie presenti all’epoca, per prestazioni da supercar dei giorni nostri, grazie al dodici cilindri quadriturbo a cinque valvole per cilindro da oltre seicento cavalli, nelle varianti più potenti, scaricati a terra dal cambio manuale a sei rapporti e dalla trazione integrale, una vera e propria rivoluzione quasi trent’anni fa nel mondo delle supercar e hypercar. La moderna Centodieci è anche lei spinta da un potente motore quadriturbo, capace di 1600 cavalli (cento in più della Divo) e utilizza la trazione integrale: questa volta, però, sotto al cofano c’è un otto litri W16 e al posto del tradizionale cambio manuale, un robotizzato a doppia frizione. Raggiunge i 380 km/h di velocità massima e accelera da 0 a 100 chilometri all’ora in 2,4 secondi.