Ecco perché questo è l’ibrido che ci piace!
Di solito chi è appassionato di auto e di motori lo è anche della tecnica. Per quanto mi riguarda – e penso che valga lo stesso per tutti noi petrolhead – trovo più emozionante un V12 o un V8 “Small block” rispetto a un ibrido, ma onestamente apprezzo anche un powertrain come quello inventato da Toyota, che è una specie di prodigio della tecnica. Quando mi capita di guidare una Yaris, per esempio, mi metto di impegno per non sfiorare mai i freni e farla consumare il meno che posso.
PLUG-IN. Naturalmente si tratta di tutt’altro tipo di soddisfazione rispetto a quella di guidare veloce, meglio se in pista, come accaduto con la nuova Lamborghini Revuelto (leggi qui la prova). E proprio la supercar di Sant’Agata Bolognese mi dà l’opportunità di parlare di ibrido, in questo caso plug-in perché c’è comunque la possibilità di collegarla a a una presa esterna. La Casa del Toro non è stata la prima a realizzare una supercar con questo approccio tecnologico, ma lo ha fatto mettendoci davvero tutto il suo know-how e il risultato è tangibile in un modo strabiliante.
PRESTAZIONI. La Revuelto è la dimostrazione che un ibrido plug-in può essere realmente al servizio delle prestazioni e non solo di un approccio che nella teoria vuole essere sostenibile ma che poi nella pratica non lo è quasi mai. Mi riferisco a tutte quelle vetture Phev che abbinano un motore termico a benzina a un’unità elettrica, a sua volta alimentata da una batteria di circa 200 kg a, con il risultato che se quest’ultima non è carica l’unico risultato è che i consumi aumentano drasticamente.
EMISSIONI. Chiunque abbia guidato un Suv di medie dimensioni con questa tecnologia sa che, una volta percorsi i 50 km in full electric ed esaurita l’energia dell’accumulatore, bisogna stare attenti per mantenere i consumi sopra i 10 km/litro. Non parliamo poi di come vengono misurate le emissioni di queste auto – cioè con batteria completamente carica – perché ci troviamo al limite della truffa. Le poche decine di grammi di CO2 omologate nel ciclo Wltp non trovano riscontro nell’utilizzo reale.
ONESTA E SINCERA. La Revuelto, invece, è molto più sincera. È palese che la decina di chilometri che può percorrere in full electric sono funzionali solo a non disturbare gli astanti in alcune occasioni specifiche. Così come è altrettanto palese che la massa in più dovuta al sistema ibrido (circa 200 kg, prendendo come riferimento la Aventador) è completamente votata alle performance e pure alla facilità di guida, come vi abbiamo già raccontato. Magari qualcuno preferirà ancora le supercar vecchia scuola, ma la Revuelto non le fa rimpiangere e soprattutto mantiene ciò che promette.