Conoscevi queste due Ferrari V8 “pronto pista”?

Sportiva, una Ferrari, lo è per definizione e per Dna, ma tra quelle omologate per un uso stradale ce ne sono alcune decisamente più orientate alla guida in pista di altre. Di esempi di questo tipo, la storia recente del cavallino rampante è piena: si pensi alla 360 Modena Challenge Stradale, alla 458 Pista o, ancora, alla 488 Speciale. Ma non è stato sempre così. In origine, infatti, la fortunata stirpe delle “baby” supercar con il V8 al centro, nata con la 308 nel 1975, non contemplava versioni espressamente concepite per soddisfare i gusti e i sogni da pilota dei clienti più sportivi.

Ferrari 348 Challenge

I CLIENTI SCENDONO IN PISTA… La prima berlinetta V8 da corsa della casa di Maranello vede la luce trent’anni fa, quando Hans Hugenholtz, numero uno del club dei proprietari olandesi di Ferrari, s’inventa il Ferrari Challenge, campionato monomarca che inizia con le serie italiana ed europea. La macchina che lo anima fino al 1995 resta molto simile alla 348 TB di normale produzione, ma il suo V8 sprigiona 20 CV in più (320 in totale), oltre ad annoverare tutta una serie di modifiche – dall’impianto di scarico più “libero” alle gomme slick, dai freni più potenti al roll-bar alle cinture di sicurezza a sei punti – studiate per renderla più sicura e farle sopportate meglio le fatiche della pista.

Ferrari 348 GT Competizione

CON LE CORSE NEL SANGUE, PER POCHISSIMI. Sull’onda dell’entusiasmo per la creazione di un trofeo che aveva dato nuova linfa alla sua berlinetta, sulla breccia da cinque anni e, ormai, in odore di pensione (nel 1994 avrebbe ceduto il testimone di modello d’ingresso della gamma alla più moderna e veloce F355, ndr), la casa di Maranello nel 1993 ne allestisce una speciale versione alleggerita. Costruita in soli cinquanta esemplari (di cui otto con la guida a destra) per farla correre nei campionati dedicati alle vetture gran turismo, la Ferrari 348 GT Competizione eredita la fame di cordoli e il motore della versione Challenge, abbinato a un cambio con la quinta marcia più corta (del 6%) per raggiungere prima la velocità massima di circa 280 km/h.

LEGGERA, PER CORRERE PIÙ FORTE. Il corredo tecnico, tra l’altro, comprende l’impianto frenante della potentissima Ferrari F40 Evoluzione, cerchi in lega specifici Speedline di 18 pollici e sedili in kevlar, materiale leggerissimo che, rinforzato con la fibra di carbonio, viene scelto anche per alleggerire i due paraurti e le portiere. Al posto di quello in vetro, sempre in un’ottica di contenimento dei pesi, viene montato un lunotto in policarbonato leggero, e il comfort, ovviamente, è ridotto all’osso: di aria condizionata e rivestimenti interni neanche a parlarne. Ma la cura dimagrante ha i suoi effetti, e si traduce in un “dimagrimento” mica da ridere, dato che l’ago della bilancia scende da 1.370 a 1.180 kg.

Ferrari F355 Spider Fiorano

IL CAVALLINO CAMBIA MARCIA. Tra le Ferrari con motore V8 centrale “pronto corsa” la polvere del dimenticatoio merita di essere spazzata via anche da un altro modello, assai poco conosciuto persino tra le fila dei ferraristi più sfegatati. Siamo onesti: quanti appassionati ricordano la Ferrari F355 Spider Fiorano? Allestita in una serie limitata di 100 esemplari per gli Stati Uniti sulla base della versione con il tetto in tela della F355, viene svelata al salone di Ginevra del 1999 accanto alla 360 Modena, ossia il modello che si preparava a raccogliere l’eredità della F355, giunta dopo sei anni al capolinea di una fortunata carriera in cui, con le sue numerose innovazione tecniche – dal motore con cinque valvole per cilindro al fondo piatto, al primo cambio elettroattuato con le palette al volante -, aveva contribuito in maniera decisiva a proiettare la Ferrari in quella dimensione di modernità e innovazione che oggi ne fa un costruttore di supercar di riferimento assoluto. 

UNA SPIDER CHE IN PISTA FA SUL SERIO. Sospensioni irrigidite e ribassate, carreggiata allargata, barra stabilizzatrice più robusta, freni più potenti con dischi forati e ventilati, sterzo più preciso e diretto. Molte delle modifiche di cui beneficia la F355 Spider Fiorano derivano dall’esperienza maturata dalla casa con la versione Challenge da corsa, ma questo lotto di esclusive supercar da guidare con il rombo del V8 a pieni giri nelle orecchie e il vento tra i capelli (e che la casa di Maranello ampliò di quattro unità, tre destinate al mercato europeo e una a quello sudafricano e non numerate, a differenza di quelle spedite in America) si distingue anche per una ricchissima dotazione che include il tetto in tela motorizzato, l’aria condizionata e la radio con lettore CD.

PRATICAMENTE INTROVABILI. Per finire, una curiosità: il pacchetto tecnico Fiorano era disponibile anche per le F355 con il tetto in lamiera, ma lo scelse solo il 2% dei clienti e solo lo 0,3% con il cambio manuale. Trovarne una, in pratica, è come imbattersi in una 599 con il pedale della frizione: facile come trovare un ago in un pagliaio… 

(Foto: RM Sotheby’s)