Questa Exige è il terrore di Porsche, Ferrari e Lambo
Quando sono uscite di produzione le Lotus Elise ed Exige hanno infranto tantissimi cuori, e la cosa non stupisce, perché sarà difficile, se non impossibile, veder affacciarsi di nuovo sul mercato auto simili quanto a puro divertimento di guida.
SA DIVERTIRE COME POCHE. Dalla meno potente versione mossa dal motore Rover da 120 CV alle “esagerate” edizioni finali con motore Toyota da 390 CV, le supercar in miniatura della casa inglese sono macchine capaci di stampare un sorriso da orecchio a orecchio sul viso di chi ha la fortuna di guidarle, magari in pista, il loro habitat naturale, perché è proprio tra i cordoli di un circuito che quel mix unico tra leggerezza e rigidità del telaio dà il meglio di sé. Curiosando su YouTube, ne abbiamo avuto l’ennesima conferma, imbattendoci in un video che vi consigliamo di gustarvi in religioso silenzio, abbandonandovi alle note del motore che urla tutta la sua forza fino alla zona rossa del contagiri.
CAVALLI SCATENATI. Protagonista del filmato, insieme al suo abile pilota, è una Lotus Exige (la versione con il tetto in lamiera della Elise) S2 del 2005, il cui quattro cilindri Toyota da 220 CV montato in fabbrica è stato rimpiazzato con un più esuberante motore Honda V-Tec, sempre aspirato ma forte di circa 245 CV. Non molti di più, per la verità, ma ben più lesti nel prendere i giri e comunque – è bene ricordarlo – chiamati a muovere una macchina che ferma l’ago della bilancia a quota 848 kg. Aggiungeteci un bel set di gomme da pista, ammortizzatori Ohlins e un fulmineo cambio sequenziale e il gioco è fatto.
PROVATECI ANCORA, SUPERCAR. L’Elise divora letteralmente l’asfalto di Laguna Seca, e ogni curva è un boccone amarissimo per qualsiasi supercar che provi anche solo a impensierire questa imprendibile Lotus. Che con Graham Downey al volante (questo il nome del guidatore riportato nella descrizione del video), a quanto pare, sul circuito californiano ultimamente ha messo in riga una lunga schiera di Ferrari, Porsche e McLaren. Vedere per credere…