Mini Helmets Bell: caschi veri, ma grandi la metà
Per chi bazzica nel retropaddock dell’Autodromo di Monza o frequenta i più gettonati negozi on-line di modellismo automobilistico, i caschi in miniatura rappresentano un incontro frequente. Per alcuni, forse molti appassionati, anche un tema da collezione, tenuto vivo ultimamente anche da alcune raccolte da edicola dedicate a prodotti-giocattolo. Ma per chi adora gli oggetti di valore, le miniature di pregio, perfette e autentiche, la scelta si restringe drasticamente e al vertice della produzione mondiale dei caschi in scala 1 a 2 si colloca la Bell, con la sua linea Mini Helmets, ormai presente sul mercato da più di un quarto di secolo.
CON LA STESSA CURA. Risale infatti al 1997 l’avvio della produzione, oggi concentrata in uno stabilimento che si trova a un solo chilometro dalla pista di Sakhir, in Bahrain, dove nascono anche i caschi indossati poi in pista dai protagonisti del Mondiale di Formula 1 e da alcuni top-driver del Mondiale Rally, come il bega Thierry Neuville. Prodotti di pregio e dal grande valore ingegneristico, i Mini Helmets della Bell, se si tiene conto del fatto che queste miniature in scala 1/2 vengono prodotte con la stessa tecnologia e con gli stessi materiali (fibra di carbonio rinforzata, tessuto interno e altre componenti sintetiche) impiegati sui caschi portati dai piloti ufficiali dei principali team e che nella progettazione vengono seguiti gli stessi criteri che gli ingegneri della Bell utilizzano per dare poi forma al casco vero e proprio.
IN TEMPO REALE. Come regola, i Mini Helmets Bell riproducono i caschi Bell nelle livree commissionate dai piloti e dai team: questo dettaglio permette quindi di realizzare miniature perfette in ogni dettaglio e disponibili quasi in tempo reale, visto che mentre viene prodotto e decorato il casco da gara di un campione della Formula 1 può essere realizzata anche la versione in scala ridotta. Esattamente come è accaduto quest’anno, anzi, pochi mesi fa, per i caschi speciali indossati da Fernando Alonso nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone e da Alexander Albon nel Gran Premio d’Ungheria a Budapest.
QUANTO COSTANO. Ingegneria e manualità entrano in gioco in ciascuna lavorazione che dà vita a ciascuno dei Mini Helmets Bell: la produzione annua raggiunge ormai le 60-65mila unità, pari a 300 “caschetti” al giorno. Il prezzo al pubblico varia da 150 a 200 euro ma attenzione: per via della produzione limitata, i Mini Helmets dei piloti più affermati e quelli con le livree più fantasiose o divenute celebri raggiungono rapidamente quotazioni da capogiro e non è difficile trovare i più rari in vendita sui marketplace più noti anche a 5000 euro.
PER TUTTI. Il collezionismo dei Mini Helmets è una forma di “democratizzazione” della passione, secondo i manager della Bell: non tutti possono permettersi di esporre in salotto un casco originale di Max Verstappen, di Carlos Sainz jr o di Charles Leclerc, altri non avrebbero lo spazio per accumularne tanti nel formato reale. Ecco allora che queste miniature in scala 1/2 (che occupano uno spazio corrispondente a un cubo di 20 cm circa per lato e pesano mezzo chilo) consentono a un numero senz’altro ampio di appassionati della Formula 1 e del motorsport in generale di affiancare su una mensola o in una vetrina ben protetta dalla polvere numerosi “salvavita” negli stessi colori e con le medesime forme dei Bell indossati dai più acclamati campioni del volante.