Passione Engadina fa il pieno di Lancia
Lo si sapeva già dall’hashtag scelto per accompagnare la campagna social di Passione Engadina, #MakeLanciaGreatAgain, che l’edizione 2023 della kermesse elvetica dedicata alle più belle automobili d’epoca sarebbe ruotata intorno ai grandi modelli del passato della casa torinese. Ma accanto a quei gioielli ce n’erano tantissimi altri, in rappresentanza di marchi italiani di prestigio come Ferrari, Alfa Romeo, Dallara e tanti altri.
LANCIA DA SOGNO DI IERI E DI OGGI. A Passione Engadina, tra le Lancia protagoniste nella gara di regolarità e nella bella sfilata di St. Moritz, accanto alle numerose Aurelia e Flaminia sportive e alle Stratos hanno brillato quattro bolidi da corsa provenienti dalla Fondazione Macaluso: la Beta Montecarlo Gruppo 5, le LC1 e LC2 e la Fulvia HF 1600 in allestimento Safari. L’eleganza propria del Dna del marchio torinese è stata dispensata dai gioielli della Lopresto Collection, la Astura, la Florida e l’Aurelia, che non si sono limitati a posare a favore di pubblico e flash, ma si sono pure tolti lo sfizio di gareggiare, un po’ come a ricordare il vecchio adagio secondo cui nelle Lancia di una volta è emblematico il connubio tra i connotati sportivi e la raffinatezza del loro stile e delle loro soluzioni tecniche. E poi ben dieci Dallara Stradali, e restomod Lancia a tinte italianissime come la Delta HF Integrale Evoluzione Martini di Miki Biasion e la Kimera 037 di Luca Betti, macchine capaci come poche altre di sancire il ritorno alle suggestioni anni ’80 da parte degli appassionati del genere.
SOLE O PIOGGIA, LA PASSIONE RESTA GRANDE. Strade meravigliose e paesaggi straordinari hanno accompagnato gli equipaggi lungo le prove di regolarità, che hanno portato la carovana di Passione Engadina da St. Moritz a Coira, passando per lo Julierpass e per l’Albula durante la giornata asciutta di sabato. Le prove domenicali sull’asfalto della pista dell’aeroporto di Samedan, invece, si sono svolte sotto una pioggia fitta: non il massimo, per i guidatori di spider e barchette, ma comunque nulla in grado di smorzare l’entusiasmo degli equipaggi, animati da un sano spirito di competizione, ma soprattutto dalla voglia di condividere la passione.