Che stile, la Rolls-Royce (elettrica) di Sophia Loren

Che stile, la Rolls-Royce (elettrica) di Sophia Loren

Arrivare davanti al grand hotel di Londra dove avete prenotato una suite da mille e una notte a bordo della Rolls-Royce che per prima fu di Sophia Loren. Chi, tra gli amanti del glamour con una fascinazione per il lusso sfrenato, non desidererebbe un ingresso così nel cuore della City? La notizia è che, per qualche nababbo dal portafoglio a mantice, presto sarà possibile. Nell’ambito del progetto speciale Hotel Programme, l’azienda britannica Lunaz, specializzata nella conversione in elettrico di auto d’epoca di prestigio, fornirà agli alberghi più lussuosi d’Europa, Medio Oriente, Stati Uniti e Sud-Est asiatico che aderiranno al programma limousine Rolls-Royce e Bentley del passato alimentate a batteria.

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UNA STAR, COME LA PRIMA PROPRIETARIA. Il primo frutto della nuova attività è proprio la Rolls-Royce Silver Cloud II che nel 1960 la casa di Goodwood allestì per la regina italiana del cinema. Per la cronaca, si tratta di un modello – calandra a parte – pressoché identico alla Bentley S1 (all’epoca la casa di Crewe era di proprietà della Rolls-Royce), un tempo appannaggio di pochi super ricchi e oggi dal valore di circa 70.000 euro. Ma l’esclusività di un’auto del genere ha un’unità di misura che con il denaro c’entra fino a un certo punto. Detto ciò, per restaurare l’esemplare ex Sophia Loren la Lunaz non deve certo aver badato a spese. L’auto è stata riportata a nuda lamiera, rimessa a nuovo da cima a fondo e riverniciata con una raffinata combinazione bicolore dai toni che tendono al colore dell’oro. Non meno eleganti gli interni: le poltrone e il divano sono foderati di morbida pelle color salvia, mentre per rivestire la plancia gli artigiani dell’atelier con sede a Silverstone hanno optato per un pregiato legno di noce.

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UN “GREEN” CHE COSTA CARISSIMO. L’auto è in tutto e per tutto una maxi berlina (è lunga 5,4 metri) degli anni ’60, ma è dotata di tutto quello che ci si attende da una moderna auto di grande pregio pensata per viaggiare nella bambagia: sedili riscaldati, sistema multimediale con Android Auto e Apple CarPlay, prese USB, telecamera per la retromarcia e cruise control. Ma la differenza più grande rispetto al passato è nascosta sotto il cofano, dove il sei cilindri a benzina con valvole di aspirazione in testa e di scarico laterali di primo impianto ha lasciato il posto a un motore a corrente alimentato da un maxi pacco batterie (nelle sue precedenti trasformazioni di modelli simili, la Lunaz ha montato batterie da 120 kWh). Il cuore elettrico, che non fa rumore e azzera le emissioni allo scarico sacrificando il fascino dei sei pistoni originali, fa il paio con un’altra soluzione che sarà senz’altro molto apprezzata dai nuovi ricchi che non sanno resistere alla moda del “green”: i tappetini in tessuto ricavato dalle reti da pesca di nylon riciclate. Una nuova frontiera del lusso… a cinque zeri.

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