MACCHÈ RESTOMOD. Ricordo una frase che disse Miki Biasion riguardo alla sua Delta rivisitata: “La mia idea non è quella di fare un altro restomod della Delta, bensì riattualizzare un modello aggiornandolo con materiali e componentistica moderna, dalla meccanica fino agli interni”. Che, ehm, è esattamente la definizione di restomod. Di conseguenza resto colpito dalla prima cosa che mi dice Diego Grassi, amministratore della Scuderia Grassi: “la 044S sarà un lavoro ben diverso da un restomod. Non vi sarà nessuna auto donatrice, nessun telaio o guscio classico dalla quale partire. Costruiremo tutto ex novo, dovremo darci da fare con una miriade di omologazioni e progettare altrettanti componenti, e certamente sarà una via impervia, ma vogliamo farcela”.
UN LAVORO IMMANE. Immaginatevi la mole di lavoro dietro a queste parole. Per la 044S – svelata al MiMo e omaggio alla brutale Delta S4 del Gr. B – andranno interamente progettati telaio, scocca, carrozzeria, motore, gruppo trasmissione, interni e anche qualunque altro più infimo aspetto, dalle viti al cassetto portaoggetti. E poi riuscire ad omologare il tutto. Chapeau. Uno dei sogni più grandi della Scuderia Grassi era la realizzazione di una propria auto, così Diego e il suo team (legati al mondo delle corse e dei rally) si sono imbarcati in questa avventura. “La Stratos” spiega Diego “era già stata fatta, la Delta pure, così come la 037, così abbiamo optato per la Delta S4, uno dei mostri più spaventosi del Gr. B”.
TECNICA INUSUALE. A livello tecnico c’è molto da ammirare. Il motore sarà un 3 litri quattro cilindri in linea biturbo, capace di 650 CV e con un turbolag praticamente minimo. Chiedo a Diego lumi riguardo a questa inusuale accoppiata frazionamento/cilindrata: “non abbiamo optato per il compressore volumetrico, ma il propulsore sarà in posizione posteriore-longitudinale, come quello della S4 originale, e con la medesima potenza. Tuttavia per raggiungere una cavalleria così elevata e tanta coppia mantenendo affidabilità e serenità di utilizzo in strada abbiamo preferito una cilindrata rilevante e un paio di turbine, più che adatte al nostro scopo. Avremmo potuto mantenere i 1759 cc della cilindrata originale, ma ne sarebbe uscito un motore troppo estremo nel quotidiano, noi invece vogliamo che il cliente della 044S possa utilizzarla quando e come vuole senza inconvenienti”.
CAMBIO SEQUENZIALE E INTERNI CORSAIOLI. Il cambio – approviamo – sarà un classico manuale a sei marce, ma si potrà decidere anche per un sequenziale meccanico. La 044S infatti sarà raffinata dal punto di vista della costruzione, ma rude e viscerale per quanto riguarda la guida, puntando al massimo coinvolgimento dietro al volante. Gli interni – che verranno svelati nel prossimo mese – saranno curati ma non lussuosi: pannellone in carbonio per la strumentazione e la plancia, dettagli in alcantara, sedili avvolgenti e uno stile minimal, per concentrarsi sul paesaggio che scorrerà piuttosto velocemente, anche perché tutti i cavalli della 044S dovranno muovere circa 11 o 12 quintali, in ordine di marcia e non a secco. Niente male. “Non abbiamo nessuna presunzione di migliorare la musa ispiratrice della 044S” mi dice Diego “avevamo questo sogno nel cassetto e abbiamo deciso di omaggiare una delle vetture che per noi sono più significative”.
APPUNTAMENTO TRA UN ANNO E MEZZO. La strada sarà veramente ardua, specialmente per quanto riguarda le omologazioni e i cavilli burocratici, ma Diego ci è parso assolutamente determinato e soprattutto un appassionato vero, con le idee chiare e i piedi per terra. È confortante non leggere sempre della nuova utilitaria elettrica o di come i tempi di ricarica si ridurranno in futuro, queste invece sono le cose che danno soddisfazione a noi petrolhead. Il prototipo 000 sarà pronto tra circa 18 mesi, per essere testato, affinato e maltrattato, come racconta un impaziente Diego. Non vediamo l’ora. E, comunque, stando al sito della Scuderia Grassi, il 4 luglio si apriranno i pre ordini della 044S.
