La prima vittoria “elettrica” di Maserati
QUASI 70 ANNI DI ATTESA. Dalla Formula 1 alla Formula E il passo non è breve. E non lo è nemmeno quello che ha portato dalla Germania, il 4 agosto del 1957, all’Indonesia, il 4 giugno del 2023. 66 anni fa, sul circuito del Nürburgring, l’argentino Manuel Fangio vinceva nella classe regina del motorsport con la Maserati 250 F, mentre oggi, sul circuito semipermanente di Giacarta, il tedesco Maximilian Günther ha ottenuto la prima vittoria “elettrica” di Maserati, portando la Tipo Folgore, sul gradino più alto di una prova mondiale nel campionato per monoposto a “zero emissioni”, del quale è in corso la nona stagione.
TECNOLOGIA DI GRUPPO. Per Günther si tratta della quarta affermazione, ma è stata la prima per Maserati, che è il primo costruttore italiano a prendere parte a queste gare “politicamente corrette” e che ha finalmente ottenuto il successo all’undicesimo assalto. La casa modenese, che attinge alla tecnologia del gruppo Stellantis (beneficiando dell’esperienza della DS, che proprio in Indonesia ha celebrato la centesima gara in Formula E) e che si appoggia sportivamente alla scuderia monegasca ex Venturi (vice campione del mondo quando impiegava le vetture Mercedes), aveva impressionato già in dicembre a Valencia, in occasione dei test ufficiali. Günther aveva fatto registrare il miglior tempo in assoluto e pure il compagno di squadra, lo svizzero con passaporto anche italiano Edoardo Mortara (anch’egli già vice campione del mondo), aveva chiuso con eccellenti riscontri cronometrici.
INIZIO DIFFICILE. Poi, però, la vittoria “elettrica” di Maserati si è fatta attendere perché è cominciato un “calvario” agonistico. Il Tridente aveva mosso la classifica in Arabia Saudita con Mortara, nono nella seconda gara di Diriyah, terzo ePrix stagionale. Ma in 11 ePrix l’elvetico è stato costretto 4 volte al ritiro: troppi errori per lui e appena 17 punti. Günther, che arrivava da una stagione deludente con la Nissan (due soli piazzamenti nella Top 10), si è sbloccato ancora più tardi. Nella “sua” capitale, a Berlino, si è issato direttamente sul podio, terzo, recapitando a Maserati un risultato già abbastanza storico alla settima presenza nel circuito elettrico.
RINASCITA IN UN MESE. La “consacrazione”, però, è arrivata dopo l’ennesima delusione del ritiro a Montecarlo, all’inizio di maggio, dove la Formula E corre sullo stesso tracciato della Formula 1. Nel mese intercorso fra la gara monegasca e quella di Giacarta, infatti, la scuderia ha fatto un gran lavoro mettendo a punto nel modo migliore la Tipo Folgore, che poi Günther ha trasformato in una monoposto vincente ottenendo finalmente la prima vittoria “elettrica” di Maserati. Sia sabato sia domenica è stato sempre e indiscutibilmente il più veloce nelle fasi che hanno preceduto la partenza: nelle libere, nei gruppi di qualifica e nella SuperPole.
PRIMA TERZO, POI VINCENTE. Nel primo ePrix dei due in programma nel weekend di gara si è dovuto accontentare della terza posizione, ma nel secondo, con una prova più aggressiva, ma attenta, è riuscito in quello che nessun altro pilota era ancora riuscito a fare in questo campionato: vincere partendo davanti in griglia. L’ultima volta ci era riuscito Jake Dennis a Londra, nel luglio del 2022.
L’ITALIA C’È, PERÒ NON SI SENTE. Giovanni Sgrò, numero delle attività sportive del Tridente, sperava di evitare l’ultimo posto della classifica a squadre, che effettivamente si prospettava dopo l’inizio di campionato sfortunato ma così il pericolo è scongiurato. A cinque gare dalla fine, infatti, Maserati è adesso settima con 87 punti, 58 dei quali conquistati a Giacarta. Dove però il successo del costruttore italiano non è stato accompagnato dl nostro inno nazionale ma solo da quello tedesco, per la nazionalità di Günther, e da quello monegasco, dove la scuderia ha il suo quartier generale.
ARRIVEDERCI A ROMA. Naturalmente la speranza è che la Maserati possa ripetere il successo nella prossima tappa del campionato di Formula E a Roma, dove il 15 e 16 luglio si disputeranno due ePrix lungo il movimentato tracciato dell’Eur, che è uno dei quelli più apprezzati dai piloti.