Porsche Cayenne S: due cilindri in più e sguardo da Taycan
AVVICENDAMENTO LONTANO. La Porsche Cayenne di terza generazione ha ormai sei anni, ma di andare in pensione non se ne parla neanche. Anche perché la sua sostituta sarà elettrica al 100% e, forse, il suo pubblico di riferimento non è ancora del tutto pronto per un cambio di prospettiva così radicale. Diciamo quindi che, per lo meno fino al 2025, la grande suv di Weissach dovrà tenere botta sul mercato. Michael Schätzle, responsabile di prodotto per la Cayenne, ha dichiarato che l’aggiornamento è quello “più significativo nella storia di Porsche”. E questo potrebbe mantenerla “in forma” anche oltre l’arrivo della versione a batterie. Dopotutto è un modello che pesa: lo scorso anno è stata la Porsche più venduta, strappando il primato alla Macan. E ne hanno guadagnano soprattutto margini e utili.
BENVENUTO V8. Per questa ragione la Porsche Cayenne è stata sottoposta a un restyling abbastanza sensibile che – sia sulla versione berlina, sia sulla coupé – ha comportato qualche modifica esterna (soprattutto per quanto riguarda cofano, proiettori e calandra), interventi interni importanti (la plancia è ora a immagine e somiglianza di quella della Taycan e fra gli accessori c’è anche
TERMICA E IBRIDA QUASI PARI NELLO SCATTO. Abbiamo provato proprio le due versioni più potenti, scoprendo che le differenze al volante non sono tante e serve una sensibilità davvero raffinata per percepire qualche cambiamento, anche se la S pesa 235 kg in meno. E lo stesso vale per i due decimi di secondo che separano le due Porsche Cayenne nell’accelerazione da 0 a 100 km/h: 4,7” per la S e 4,9” per la E-Hybrid plug-in). Incidono invece – e molto – sul prezzo, perché la S costa 111.726 euro (117.094 per la coupé), contro i 107.433 dell’ibrida (110.483 pet la coupé). Per la cronaca, comunque, la Cayenne “base”, ovvero l’entry level alla gamma, è a 92.837 euro per la berlina e a 96.985 per la coupé.
MA LA S È PIÙ VELOCE. Più facile, invece, è stato percepire il divario tra le punte velocistiche – 273 km/h per la termica tradizionale e 254 per la plug-in – grazie a un paio di sporadici sconfinamenti che dall’Austria, dove era organizzata la prova, ci hanno portato in Germania, dove ancora esistono tratti autostradali senza limiti di velocità (ma ormai sul 50% della rete sono stati introdotti),
AZIONE E REAZIONE. Al solito, esercitare una pressione convinta sul pedale dell’acceleratore regala emozioni, perché la risposta della Porsche Cayenne S è molto gratificante. E se ci sono da sorpassare veicoli lenti o ingombranti in spazi stretti, il suv tedesco provvede in maniera fulminea. Non ha naturalmente avuto problemi nemmeno ad arrampicarsi lungo lo sterrato, comunque piuttosto stradale, che porta fino ai 2000 metri di quota della Panorama Alm, vicino a Kitzbühel, dove la neve non era solo un ricordo. La trazione integrale garantisce una spinta equilibrata e ben distribuita, oltre a una confortante tenuta di strada. Insomma: niente di meno di quello che ci si aspetta da una Porsche.
SOSPENSIONI ATTIVE STANDARD. Per aumentare il comfort e per stuzzicare gli automobilisti eventualmente ancora indecisi, l’Active Suspension Management diventa di serie per incrementarne la comodità ma anche la maneggevolezza e la tenuta di strada. La tecnologia adattiva assicura meno movimenti della scocca in curva, più comfort a velocità contenute (specie in città) e più stabilità. Con la rinnovata Porsche Cayenne S ci si sposta indubbiamente con molta agilità, anche se l’ingombro dei montanti penalizza un po’ la visibilità. Sono invece a richiesta il retrotreno sterzante e le sospensioni pneumatiche.
NIENTE TOP DI GAMMA PER L’EUROPA. Stranamente, però, i clienti europei non potranno ordinare la declinazione più sportiva della Porsche Cayenne, cioè la Turbo GT equipaggiata il V8 4.0 litri biturbo, al quale viene abbinato un motore elettrico, per un totale di 659 CV a 850 Nm, che comporta 305 km/h di velocità massima e 3,2′ per passare da 0 a 100 km/h.