Quella volta di Röhrl e Villeneuve insieme in Lancia…
Tutti conoscono le imprese della Lancia nei rally. Ma in quanti sanno dei successi sportivi che la casa torinese, con lo stesso spirito di squadra e la stessa inimitabile inventiva, ha saputo conquistare nelle altre discipline, a cominciare dalle gare in pista? Intorno a quest’avvincente (e poco conosciuto ai più) capitolo della cultura lancista è interamente dedicato “Beta Silhouette, LC1, LC2. La sfida si accende in pista“, il nuovo libro di Gianni Tonti.
RACCONTO D’AUTORE. Uomo Lancia d’altri tempi – quelli d’oro: entrò nelle officine del Borgo San Paolo diciottenne nel 1960 e dopo sette anni di gavetta sui motori prese in mano il Reparto Corse di cui fu poi direttore tecnico fino al 1984 -, Tonti accende potenti riflettori sull’avventura della casa torinese nelle corse di durata. Una stagione di trionfi tanto breve quanto intensa, da vivere tutta d’un fiato, (ri)scoprendo, pagina dopo pagina, un’epopea che attraverso le lenti dell’Endurance – un mondo meno frequentato dalle grandi platee rispetto alla Formula 1 e ai rally, ma altrettanto affascinante – racconta la grandezza dell’Italia dei motori di quegli anni. Tra storie, vecchi ricordi, aneddoti e tante fotografie a colori e in bianco e nero, questo prezioso volume da collezione catapulta il lettore nei sogni del team Lancia, che dopo il successo del programma Stratos, con gli stessi interpreti – Tonti a capo del progetto e accanto a lui, come consulenti per la meccanica e il collaudo, Giampaolo Dallara e Claudio Maglioli – alla fine del 1978 decide di lanciarsi nell’avventura del Mondiale sportprototipi.
GILLES E WALTER, CHE COPPIA! Un’avventura che comincia “col botto”: la mostruosa Montecarlo Turbo, belva da 300 km/h progettata per prendere le misure ai bolidi schierati dalle più esperte rivali BMW e Ford, nel 1979 si aggiudica da debuttante il titolo iridato nella classe 2 litri. Ma quell’anno è scolpito nei cuori di tanti tifosi anche per un altro evento eccezionale: Gilles Villeneuve e Walter Röhrl (con il suo storico navigatore Christian Geistdörfer) insieme al Giro d’Italia, a dividersi il volante della Montecarlo Turbo in livrea Alitalia numero 576. Nel pieno stile di una corsa pazza, che mixa i rally ai gran premi e nella quale le bretelle stradali tra un autodromo e l’altro del nostro paese si trasformano in avventurose prove speciali, il dream team composto dall’alfiere della Ferrari e dall’allora pilota della Lancia nel mondiale Endurance dà spettacolo. Concedendosi, sull’onda dell’entusiasmo che circonda un evento così unico nel suo genere, anche qualche “scappata” in autostrada, in barba al divieto previsto dal regolamento. Quella “bischerata” costerà la squalifica al team Lancia, che per 330 minuti, prima che si compia il verdetto dei commissari di gara, festeggia la vittoria a Torino in una gremita piazza San Carlo.
IL SOGNO MONDIALE CONTINUA. La cavalcata delle Lancia “silhouette”, come vengono ancora oggi chiamate queste belve da quasi 500 CV vestite con sottilissime e affusolate scocche da nemmeno 60 kg, prosegue inarrestabile nel 1980 e 1981, ma il successo non è più “solo” a livello di categoria: la casa torinese è per due volte campione mondiale assoluta, precedendo la favorita Porsche. Non meno brillanti, anche se non coronati da una vittoria finale, gli exploit dell’ancor più potente e sofisticata LC1: memorabili, nella stagione 1982, i duelli dei piloti italiani Riccardo Patrese, Teo Fabi, Michele Alboreto e Piercarlo Ghinzani con il veterano Jacky Ickx, campione del mondo alla fine dell’anno con la sua Porsche 956. E chissà, a partire dal 1983, cos’avrebbe potuto fare la LC2, se il suo sconfinato potenziale (a cominciare dal motore, un cattivissimo V8 biturbo da 700 CV sviluppato in collaborazione con la Ferrari) non avesse dovuto fare i conti con un budget ridotto all’osso perché ormai quasi interamente destinato ai rally, dove la Lancia cominciava a preparare un nuovo ciclo vincente. Due vittorie, qualche piazzamento e molti ritiri in quattro anni sono lo specchio di un divario con la Porsche ormai incolmabile. Ma è uno specchio in cui oggi, a ruote ferme, si riflette in tutta la sua magia un capitolo di storia automobilistica italiana che merita di essere conosciuto in tutte le sue sfumature.
IL LIBRO
Beta Silhouette, LC1, LC2. La sfida si accende in pista
Gianni Tonti
Edizioni Ephedis
480 Pagine
Prezzo: 330 euro (edizione limitata: 300 copie numerate in lingua italiana, 400 in lingua inglese; per ordinare il volume, inviare una e-mail con i propri dati all’indirizzo a ephedis@gmail.com)