Maserati GranTurismo: il V6 ha molto da dire
TROFEO PER COMINCIARE. Dopo avere assaggiato la Folgore in condizioni non proprio ideali, mi metto al volante delle versioni con motore termico della Maserati GranTurismo, provvidenzialmente equipaggiate con pneumatici invernali, sicuramente più adatti ad affrontare le colline innevate della Tuscia. Delle due configurazioni disponibili con il motore V6 scelgo doverosamente di iniziare con la più prestante Trofeo, giusto per ristabilire la pace con il mio ego dopo la prova dell’elettrica.
CON LA BENEDIZIONE DI NETTUNO. – Il propulsore è il Nettuno che ha debuttato sulla MC20. Con qualche modifica, però, come ad esempio la lubrificazione a carter umido – meno corsaiola – anziché a carter secco. Come, del resto, la versione che è già finita anche sotto il cofano della suv Grecale. Qui eroga 550 CV a 6500 giri e 650 Nm a 3000 giri (contro i 630 CV e i 730 Nm della supercar a motore posteriore) e spinge i quasi cinque metri di questa Maserati GranTurismo fino a 320 km/h, facendola scattare da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi. e da 0 a 200 in 11,4 secondi. Sono numeri di alto livello che in qualche modo compensano la tristezza per il pensionamento del V8 aspirato che equipaggiava la versione precedente e del suo incredibile sound.
ADESSO È INTEGRALE. Il V6 biturbo non è male, ma tra i due non c’è confronto. L’altra grande novità tecnica è la trazione integrale, unica scelta sia per la Maserati GranTurismo, dovuta principalmente alle tante richieste dei clienti. L’aggravio di peso è di soli 40 kg e i componenti aggiuntivi – l’alberino di rinvio parte dal cambio automatico ZF a 8 rapporti – si trovano all’interno dell’interasse, una soluzione unica nel panorama globale.
DINAMICA E DIVERTENTE. La ripartizione statica della coppia è al 70% dietro e al 30% davanti, ma può variare a seconda delle condizioni e comunque, al posteriore, c’è un differenziale posteriore autobloccante elettronico che ama mandare l’auto in sovrasterzo, se il pilota lo desidera. La massa di 1795 kg, del resto, permette ancora di giocare con la dinamica di una coupé che comunque non è nata per la pista, ma per il turismo ad ampio raggio.
VELOCE MA COMODA. Quando si inizia a forzare l’andatura, la Maserati GranTurismo Trofeo è perfettamente a suo agio e soprattutto è estremamente sincera. Lo sterzo, pur non essendo diretto come quello della MC20, è comunque molto comunicativo e anche attraverso i glutei (come diceva un certo Niki Lauda) si percepisce benissimo quello che l’auto sta facendo e sta per fare. Tutto questo rimanendo nel massimo comfort come da tradizione del Tridente.
È PRECISA E FRENA BENE. Ogni componente funziona alla perfezione, a partire dal cambio che è una garanzia di precisione e rapidità. La spinta del V6 sembra inesauribile e, sebbene non abbia l’allungo di un aspirato, permette di accumulare velocità molto rapidamente. Buone notizie anche dai freni, la cui risposta è sempre modulabile e l’azione potente, anche se il carico sul pedale è un po’ leggero rispetto al temperamento dell’auto, soprattutto considerando l’ottimo inserimento di cui la GranTurismo è capace.
DENTRO È TUTTA NUOVA. A bordo si respira lusso da ogni angolo e si apprezza il nuovo layout con la strumentazione digitale, il sistema di infotainment con doppio schermo e l’head-up display. Ma l’orologio digitale non ha lo stesso fascino di quello precedente meccanico a lancette. Ovviamente ci sono anche gli Adas che comportano la guida assistita di livello 2. Tutti contenuti che hanno fatto lievitare il prezzo di listino di almeno 50.000 euro rispetto alla generazione precedente, visto che la GranTurismo Trofeo costa 226 mila euro.
60 CV IN MENO PER LA MODENA. A quota 181.000 euro, invece, c’è la Maserati GranTurismo in versione Modena. Il motore è lo stesso ma la potenza è ridotta a 490 CV e la coppia si ferma a 600 Nm. In questo caso le prestazioni dichiarate sono 302 km/h, 3,9 secondi sullo 0-100 e e 13 secondi sullo 0-200. La Modena però monta un più semplice differenziale posteriore autobloccante meccanico e tra le modalità di guida non c’è quella denominata Corsa. Bisogna comunque riconoscere che le sensazioni al volante di questa declinazione della Maserati GranTurismo sono pressoché identiche finché si spinge all’80/90% e in questo range di utilizzo non si riscontrano differenze. Ed è solo quando ci si avvicina al limite che la Trofeo si dimostra più rapida e prestante. Nell’utilizzo normale, invece, diventa difficile distinguere l’una dall’altra.