Corvette E-Ray, terremoto ibrido e trazione integrale

ENNESIMA RIVOLUZIONE. 1953, nasce il mito Corvette, che diventa un simbolo di design e tecnica, rimanendo fedele a sé stesso fino all’ultima generazione del 2020, che segna il passaggio al motore posteriore. La Corvette C8, infatti, stravolge l’impostazione tecnica e quella stilistica, al punto da renderla irriconoscibile nel confronto con i 66 anni lasciati alle spalle. Il motore posteriore-centrale, infatti, comporta un terremoto stilistico. Ma con Corvette E-Ray ecco un altro duplice terremoto, che celebra i 70 anni di questo modello sportivo diventando ibrida e integrale.

ARRIVA A FINE ANNO. La Corvette E-Ray arriverà sul mercato statunitense alla fine del 2023, come model year 2024, con prezzi che partiranno da 102.900 dollari (equivalenti a 95 mila euro) per coupé e 109.900 dollari (101 mila euro) per la Convertible con tetto rigido asportabile. Cifre che, ovviamente, aumenteranno di molto quando la vettura arriverà sul mercato europeo

INEVITABILMENTE V8. Rispetto ai sussurri della vigilia, la scheda tecnica svela numeri e prestazioni ancora più eccitanti: perché il prodotto dell’abbinata tra motore termico ed elettrico dà 654 CV. A un soffio dai 670 CV della cattivissima Corvette Z06. Il sistema elettrificato conserva il colossale V8 LT2 aspirato a carter secco di 6.2 litri. Da qui arrivano 502 CV e 637 Nm di coppia che vengono scaricati sull’asse posteriore attraverso il cambio a doppia frizione con 8 marce.

L’ELETTRICO È DAVANTI. Nel funzionamento ibrido, però, la Corvette E-Ray diventa una 4×4, perché il motore elettrico agisce sull’asse anteriore fornendo fino a 163 CV e 165 Nm. Non stiamo parlando di una plug-in, perché la batteria da 1,9 kWh, installata nel tunnel centrale, viene ricaricata solo dal sistema di recupero di energia in frenata. Ciononostante la Corvette E-Ray può muoversi in Stealth Mode, cioè solo col motore elettrico, per brevi tratti e fino a 72 km/h di velocità. 

VA ANCHE A QUATTRO CILINDRI. Il sistema ibrido prevede una modalità nella quale il motore funziona a 4 cilindri anziché a 8: una specie di “cylinder on demand” che Chevrolet battezza Active Fuel Management e che riduce consumi ed emissioni quando non serve avere tutta la potenza a disposizione. Le modalità di gestione elettronica dell’assetto e del motore sono un’infinità: sei mappature spaziano tra Tour, Sport, Track, Weather, più le personalizzazioni My Mode e Z Mode. In aggiunta, il c’è la soluzione Charge+ per massimizzare il recupero energetico e ricaricare la batteria. 

PRESTAZIONI SUPER. Della Z06, il progetto Corvette E-Ray – che misura 4,70 metri in lunghezza, 2,02 in larghezza e 1,23 in altezza – riprende le carreggiate allargate di 9,4 cm, differenziandosi sostanzialmente dalla Stingray d’accesso. Le quattro ruote motrici, poi, assicurano un grip massimo che ripaga nello scatto in accelerazione: in 2″5 si passa da 0 a 96 km/h e in 10″5 si chiude il quarto di miglio (400 metri con partenza da fermo), uscendo a 209 km/h. La Chevrolet non dichiara, per ora, la velocità massima, che però non dovrebbe allontanarsi molto dai 313 km/h della Z06, che però resta nettamente superiore nel confronto alla voce peso: 1561 kg contro i 1712 kg del modello ibrido.

UN PO’ DI ITALIA NEI FRENI. L’assetto della Corvette E-Ray ha, di serie, le sospensioni a controllo elettronico Magnetic Selection Ride, regolabili su tre livelli di rigidità. Anche l’impianto frenante Brembo, carboceramico, fa parte della dotazione standard. Ai clienti più esigenti in tema di prestazioni e dinamica di guida, si rivolge poi il pacchetto ZER Performance, rivisto nell’assetto e con pneumatici Michelin Pilot Sport 4S.

NON FINISCE QUI. Ma un altro cataclisma è nell’aria perché, in una prospettiva che guarda al 2025, il brand Corvette potrebbe arrivare a contraddistinguere anche un suv e una berlina a quattro porte, entrambi elettrici.