UN BRAND DIVERSO. La Mazda è da sempre un’azienda in controtendenza. Un esempio su tutti: alla fine degli anni ’80 ha creduto nelle formula della roadster compatta, quando tutti gli altri costruttori avevano lasciato o stavano lasciando il segmento, e ha fatto della MX-5 un successo epocale che continua tuttora, dopo oltre un milione di esemplari venduti delle prime quattro generazioni e una quinta che arriverà nel 2025. Con il motore rotativo Wankel, invece non è stata altrettanto fortunata, però ha continuato a svilupparlo praticamente da sola, dopo che gli entusiasmi generali degli anni ’60 si erano affievoliti a causa dei problemi di emissioni, consumo e affidabilità.
EXPLOIT A LE MANS. La casa di Hiroshima, però, si è tolta una soddisfazione straordinaria e, tutto sommato, inattesa, vincendo la 24 Ore di Le Mans del 1991 con la sua sibilante 767B a motore rotativo. E comunque ha continuato a utilizzare per molto tempo il Wankel nella produzione di serie, in versione sovralimentata o aspirata, seppure limitandone l’impiego a modelli sportivi come le RX-7 e RX-8.
CAMBIO DI DESTINAZIONE. Adesso la Mazda ci riprova con la MX-30 e-Skyactiv R-EV, che impiega il Wankel come “range extender”. E rappresenta un’ulteriore originalità per la MX-30 che, già nella versione standard solo elettrica, offre scelte quantomeno singolari come, ad esempio, quella di utilizzare una batteria “piccola” e leggera, anche se meno capiente, a vantaggio delle prestazioni e dei costi. L’autonomia dichiarata, conseguentemente, è più bassa rispetto a quella delle migliori concorrenti: “solo” 200 km.
SCELTA ALTERNATIVA. Sulla MX-30 e-Skyactiv R-EV il motore rotativo non aziona direttamente le ruote motrici, ma serve per produrre energia elettrica quando la carica della batteria è prossima all’esaurimento. In questo modo, il raggio d’azione della MX-30 aumenta sensibilmente ma la soluzione incide meno sui costi e sul peso di quanto sarebbe accaduto se per raggiungere lo stesso risultato si fosse adottata una batteria di maggiori dimensioni. E questo accade anche perché il motore rotativo è per sua natura compatto e leggero: nel caso della MX-30 e-Skyactiv R-EV è addirittura integrato nel motore elettrico e occupa pochissimo spazio, tanto è vero che tutto il blocco è largo solo 840 mm.
MENO BATTERIA, PIÙ MOTORE. La batteria della MX-30 e-Skyactiv R-EV è più piccola di quella della MX-30 standard (17,8 kWh invece di 35,5 kWh) e permette – da sola – di percorrere circa 85 km (110 km in città). Dopodiché si può scegliere se ricaricarla allacciandola alla rete elettrica (con una wallbox da 7,2 kW si passa dal 20 all’80% della carica in 90 minuti, o in 50 minuti se si dispongono di 11 kW) oppure avviando il monorotore a benzina da 74 CV. Il motore elettrico di trazione, invece, passa da 145 a 170 CV. La velocità massima della MX-30 e-Skyactiv R-EV è limitata a 140 km/h, come sul modello solo elettrico, però l’accelerazione da 0 a 100 km/h scende da 9,7 a 9,1 secondi. Il motore rotativo, tuttavia, può entrare in funzione anche quando si affonda il pedale dell’acceleratore per richiamare tutta la potenza disponibile. E chi guida può decidere di utilizzarlo nei trasferimenti extraurbani per preservare la carica della batteria in vista dei un successivo impiego cittadino.
DIFFICILE DISTINGUERLA. La MX-30 e-Skyactiv R-EV si differenzia dalla versione elettrica solo per il design dei cerchi in lega aerodinamici e per i loghi specifici, esterni e interni, che riprendono il disegno del rotore del Wankel. Ma c’è anche l’inevitabile versione di lancio, denominata Edition R, nella tinta speciale Maroon Rouge Metallic e con interni personalizzati.
STESSI PREZZI DELL’ELETTRICA. Il listino iniziale per l’Italia della MX-30 e-Skyactiv R-EV va da 38.150 e 45.650 euro: cifre quasi sovrapponibili a quelle necessarie per la MX-30 normale. Le consegne inizieranno ad aprile.
