Bentley: i sogni dei vip si avverano a Crewe

Bentley: i sogni dei vip si avverano a Crewe

NESSUN LIMITE AI DESIDERI. Due miliardi e mezzo di sterline, interamente autofinanziati, per foraggiare il piano che la condurrà – tra il 2026 e il 2030 – a lanciare cinque nuove ammiraglie di extra-lusso completamente elettriche. E dall’anno successivo arriverà anche la neutralità carbonica per la storica fabbrica di Crewe, dove in mezzo ai vecchi edifici in mattoni rossi, solo negli ultimi sei mesi, sono spuntati quattro nuovi capannoni. Ma altri ancora ne sorgeranno, di qui al prossimo futuro, per sostenere una capacità produttiva che già ora si attesta intorno alle 15.000 auto all’anno: una cifra impressionante, trattandosi di automobili ad esclusiva portata di chi ha un conto in banca illimitato. Trainata dal successo della suv Bentayga, che da sola rappresenta circa il 45% delle vendite totali, la Bentley ha letteralmente spiccato il volo. E punta a orizzonti lontani, coltivando giorno dopo giorno l’ambizione di diventare una fabbrica di riferimento nel settore delle vetture elettriche di grandissimo prestigio. Ma cosa rende davvero unico questo storico marchio dell’automobile inglese, sinonimo in tutto il mondo di eleganza e artigianalità sopraffine? Per scoprirlo, siamo volati oltremanica, trascorrendo un’intera giornata tra i reparti nei quali i sogni di sceicchi, magnati e rockstar diventano realtà.

Bentley CreweUN POSTO MAGICO. Gran parte del fascino regale di una Flying Spur o della ricercata eleganza sportiva di una Continental GT deriva dal luogo in cui nascono. Parcheggiate a lisca di pesce nei vialetti che collegano i reparti della fabbrica di Crewe, alcuni ancora ospitati nei vecchi edifici in mattoni rossi risalenti agli anni ’30, ce ne sono a perdita d’occhio. Le linee di montaggio da cui queste ammiraglie da sogno escono insieme alla sorella a ruote alte Bentayga sono un esempio di pulizia, cura maniacale al dettaglio e altissima artigianalità.

Bentley CreweSI FA PRESTO A DIRE VERNICIATURA…Verniciare una Bentley è un processo lungo e costoso. Basti pensare che per dare le cinque mani di colore della livrea penta-strato di una Bentayga, la cui scocca arriva “grezza” dalla Germania, occorre un’intera settimana lavorativa. E una tinta metallizzata di una Continental GT costa più di 5.500 euro…

MULLINER PER GLI INCONTENTABILI. Chi desidera rendere la propria Bentley unica nel suo genere ha di che sbizzarrirsi, scegliendo tra le infinite possibilità di personalizzazione offerte dal catalogo Mulliner, da cui quest’anno, finora, hanno pescato già 500 clienti. Il reparto allestimenti speciali della casa, su commissione, è in grado di soddisfare anche i palati più sopraffini ed esigenti. E spendere più di 80 mila euro per il rivestimento in pelle di quattro poltrone, pannelli e soffitto di una Flying Spur è più facile di quanto si creda.

Bentley Crewe“MASCHILISMO” GIUSTIFICATO. Potrebbe apparire una scelta pervasa da una certa dose di misoginia, ma se i pellami che rendono così lussuosi ed esclusivi gli interni delle Bentley provengono esclusivamente da maschi adulti di vitelli scandinavi, un motivo c’è. Nei paesi più freddi del Nord Europa ci sono pochi insetti, e quindi la cute dei bovini è di per sé meno “rovinata” dalle punture. Ma perché, quindi, scartare a priori gli esemplari femmine? È una pura questione di “maternità”: la gravidanza provoca evidenti smagliature, un inestetismo incompatibile con i rigidissimi standard di qualità fissati dalla “B” alata.

Bentley CreweI SIGNORI DEL LEGNO (E DELLA ROCCIA). Moderni “Mastro Geppetto”, gli artigiani che lavorano i pregiati legni che la Bentley fa arrivare da ogni parte del mondo sono in grado di ricavare da un ceppo le lamine che ricoprono la plancia e i pannelli dell’abitacolo. Un’insolita variazione sul tema è rappresentata dalla pietra vera. Si tratta, nello specifico, di una roccia proveniente dall’India e sulla quale viene applicata una colata di resina. Una volta rimossa la “colla”, a essa rimane attaccato uno strato di un paio di millimetri che viene quindi impiegato per i rivestimenti interni.

Bentley CreweIL W12 SOPRAVVISSUTO. Con l’avvento dell’elettrificazione e i motori endotermici che, in Europa, sembrano destinati a scomparire definitivamente nel 2035, il W12 TSI incastonato nel cofano delle Bentley più esclusive è un monumento d’ingegneria che fa letteralmente gridare al miracolo. È l’unico motore della gamma a essere costruito dal primo all’ultimo bullone nella fabbrica di Crewe (i V8 e i V6 ibridi arrivano infatti dalla Germania) e, con una potenza di 650 CV, consente alla Continental GT Speed, una”belva” di oltre due tonnellate, di “bruciare” lo 0-100 in appena 3,3 secondi e raggiungere una velocità massima di ben 335 km/h. Un vero capolavoro.

Bentley CreweLE CONTINUATION SERIES. Su ordinazione, la Bentley produce anche piccolissime serie dei modelli più iconici del suo glorioso passato. Se ne occupa un team di specialisti in forza al reparto Mulliner, che con disegni e documenti d’archivio alla mano sono in grado di replicare fedelmente i bolidi che hanno fatto grande la casa di Crewe. Il primo progetto, partito nel 2020, ha fatto rinascere la mitica Blower. Un’accurata scansione di ogni singolo millimetro della carrozzeria ha consentito ai battilastra di lavorare su un modello digitale fedele al 100% alla vettura originale. Moltissimi sono i pezzi costruiti da zero, spesso sfruttando gli stampi e i mascheroni degli anni ’20.

 

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