Lancia: spiccioli di un futuro annunciato
UNA FINESTRA SUL 2024. Ci va una bella fantasia, e anche ben allenata, per immaginare come farà una scultura senza neppure le ruote a influenzare le forme non di una, ma addirittura di tre nuove automobili. Ma alla Lancia sono convintissimi di aver fatto la scelta migliore, nel plasmare la Pu+Ra Zero, il cui nome è la crasi delle parole “pura” e “radicale” e il cui ruolo dichiarato è schiudere una finestra sul futuro linguaggio stilistico che accomunerà il tris di modelli con cui la casa torinese punta a tornare grande in Europa: la nuova Ypsilon nel 2024, un’attesissima ammiraglia nel 2026 e, due anni più tardi – quand’ormai l’azienda, da programma, produrrà e venderà solo auto elettriche – l’ancora più attesa erede della Delta.
UNA GRAN BELLA SFIDA PER I DESIGNER. Tutt’e tre le Lancia di domani riproporranno lo “spirito” che pervade e anima il manifesto futurista svelato quest’oggi nella splendida cornice della Reggia di Venaria, alle porte di Torino. Non lasciano dubbi su questo, i designer, che nel tracciare le linee dei modelli futuri s’ispireranno ad alcune tra le più belle e iconiche Lancia del passato: dall’Aurelia B20 alla Stratos, dalla Flaminia alla Delta. La sfida vera consisterà non tanto nel rendere al passo coi tempi quello che sarebbe inevitabilmente uno scontato “effetto nostalgia”, quanto, piuttosto, nell’amalgamare con armonia forme talvolta agli antipodi come quelle morbide e sinuose delle GT degli anni ’60 e quelle squadrate e affilate delle auto da corsa che a cavallo tra gli anni ’70 e ’90 hanno vinto tutto nei rally.
NUOVO LOGO, NUOVA AVVENTURA. La casa torinese, insomma, si sta preparando a redigere un lessico completamente nuovo, al contempo elegante ma più “fresco” rispetto al recente passato. E con il chiaro obiettivo di rendere immediatamente identificabili come Lancia modelli che, per ovvie strategie industriali, poggeranno su architetture comuni ad altri modelli della galassia Stellantis. Più fresco sarà anche il nuovo logo, che debutterà tra due anni con la nuova Yspilon: contiene tutti gli elementi caratteristici di quelli visti in passato, dal volante alla bandiera, dallo scudo alla lancia, ma sfoggia un font più “asciutto” per la scritta e una grafica semplificata.
SPUNTI CONCRETI. E parlando di spunti stilistici concreti, cosa lascerà davvero la Pu+Ra Zero ai modelli che vedremo sulle nostre strade tra qualche anno? Di sicuro la calandra “a calice”, ridisegnata, pare, anche per essere riconoscibile al buio. E poi i fari posteriori circolari della nuova Ypsilon, che, non è un mistero, si rifanno a quelli della Stratos. Così la “piccola” di casa guadagnerà quel pizzico di grinta in più che le servirà per proseguire il successo dell’attuale modello. E chissà, magari anche per affrancarsi, almeno in parte, dal ruolo di “city-car preferita dalle donne”. Riuscendo così a fare colpo anche su una platea maschile.