Brava Ducati, ma ci sono anche auto nel tuo passato

Brava Ducati, ma ci sono anche auto nel tuo passato

DOPPIETTA ITALIANA SUL TETTO DEL MONDO. Solo a pensarci vengono i brividi: una doppietta iridata tutta italiana nella classe regina del Motomondiale mancava da cinquant’anni. L’impresa centrata da Giacomo Agostini nel 1972 con la MV Augusta è stata replicata domenica 6 novembre 2022 da Francesco “Pecco” Bagnaia e il fresco trionfo del venticinquenne campione piemontese in sella a una Ducati ha generato un entusiasmo pazzesco intorno alle rosse e velocissime motociclette che hanno reso famosa e venerata in tutto il mondo la casa emiliana. Non tutti forse sanno però che, nel corso della sua lunga e avvincente storia, la fabbrica di Borgo Panigale ha “sfornato” anche numerosi progetti in ambito automobilistico.

1946 Ducati DU4LA PRIMA AUTO NON SI SCORDA MAI. Il primo approccio della Ducati al mondo dell’auto risale al 1946. In piena fase di ricostruzione post Seconda guerra mondiale a Borgo Panigale prende vita il progetto della la DU4, una minicar spinta da un motore a quattro tempi da 250 cc. I due cilindri erano disposti a V di 90°, uno schema che i progettisti avrebbero riproposto sulle poderose motociclette bicilindriche degli anni ’70. Di questa piccolissima vettura era stato portato avanti anche lo studio della carrozzeria, del tipo berlina a due posti, e del telaio tubolare con sospensioni indipendenti a barre di torsione. Solo la mancanza di spazio e di capitali, entrambi destinati interamente a soddisfare la via via crescente domanda del velomotore Cucciolo, impedirono al progetto di vedere le luci della catena di montaggio.

Fabio TaglioniUN MOTORE DI TAGLIONI PER LA FORMULA 1. Tra gli oltre mille progetti a firma dell’ingegner Fabio Taglioni, storico progettista e uomo-simbolo della Ducati, spunta quello di un motore destinato alla Formula 1, il cui regolamento, a partire dal 1961, prevedeva per i propulsori delle monoposto una cilindrata massima di 1,5 litri. Per il V8 che avrebbe dovuto equipaggiare la vettura della OSCA, ma alla fine non approdò mai in alcun campo di gara, nel 1960 Taglioni aveva messo a punto il suo celebre schema di distribuzione desmodromica, che consentiva ai motori ad alte prestazioni di raggiungere regimi elevatissimi senza perdite di efficienza e che poi sarebbe diventato un marchio di fabbrica della casa di Borgo Panigale.

1964 Triumph HeraldL’ACCORDO CON LA BRITISH LEYLAND. Nel 1964, sotto l’ala delle partecipazioni statali, la Ducati avviò una collaborazione con la British Leyland per la produzione della Triumph Herald, una vettura sportiva che all’epoca faceva girare la testa per la sua linea molto personale. Secondo gli accordi presi con il gruppo inglese, la casa di Borgo Panigale avrebbe dovuto assemblare l’auto in uno stabilimento a Bari, sfruttando il contributo della Cassa per il Mezzogiorno, ma il progetto si arenò sul nascere e la Ducati si limitò alla sola importazione delle auto fino all’inizio degli anni ’70, quando l’attività fu rilevata da Bepi Koelliker, un importatore che avrebbe avuto molta fortuna nel nostro Paese.

1979 Alfetta TDDAI DIESEL PER L’ALFA… A cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio del decennio successivo il fallimento dei motori bicilindrici paralleli costruiti in tandem con l’inglese Ricardo fu più forte dell’eco dei successi raccolti sui circuiti di tutto il mondo e spinse i vertici della Ducati a esplorare nuovi orizzonti anche all’infuori del settore motociclistico. Ne nacque una collaborazione con la VM di Cento, che affidò alla casa di Borgo Panigale la produzione di un motore turbodiesel a quattro cilindri che equipaggiò, tra le altre, anche alcune Alfa Romeo dell’epoca come l’Alfetta, la 33, la 75 e la 90.

1986 Motore Lancia Thema 8.32… AL V8 FERRARI PER LA THEMA. Tra il 1990 e il 1992 la Ducati ha lavorato anche per la Ferrari, producendo nella sua fabbrica di Borgo Panigale un lotto di motori V8 destinati, però, a equipaggiare non le berlinette della casa di Maranello, ma le lussuose e velocissime Lancia Thema 8.32.

Volkswagen Studie XL SportE ANCHE UN V2 PER LA VW. Ma i contatti tra Ducati e mondo dell’auto sono proseguiti anche dopo che la casa di Borgo Panigale è entrata nel Gruppo VW nel 2012. Alla fine del 2014, infatti, la Volkswagen ha portato al salone di Parigi la concept XL Sport che in posizione posteriore centrale montava il 2 cilindri a V di 90° da 200 CV della Ducati 1.199 Superleggera. Il prototipo pesava solo 890 kg e aveva un Cx favorevolissimo, scattava da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi e raggiungeva i 270 km/h.

  • Fabio Taglioni
  • Volkswagen Studie XL Sport
  • 1986 Motore Lancia Thema 8.32
  • 1979 Alfetta TD
  • 1964 Triumph Herald
  • 1946 Ducati DU4
  • Ducati Mondiale 2022
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