Hyundai: la Ioniq 6 ha già una sorella che scalpita
PREFIGURAZIONE DELLA PROSSIMA “N”. Hyundai ha mostrato per la prima volta in Italia la sua nuova berlina elettrica Ioniq 6, le cui prevendite inizieranno alla fine di quest’anno. Ma contemporaneamente ha fatto vedere anche la sua derivazione estrema denominata RN22e, studiata dalla divisione sportiva “N”. La vettura servirà come base per lo sviluppo de prossimi modelli elettrici ad alte prestazioni del brand coreano. E non è detto che non possa avere anche un futuro agonistico nelle gare turismo per auto a emissioni ”zero”, dove la Hyundai è già impegnata con la Veloster N ETCR.
AERODINAMICA ESTREMA. Rispetto al modello di serie la RN22e ha solo due porte, i parafanghi allargati per ospitare pneumatici molto più grandi, uno splitter anteriore e un’enorme ala posteriore. Nella parte inferiore del muso compare anche una presa d’aria molto estesa che non serve per il raffreddamento del motore (una funzione della quale i motori elettrici necessitano solo in parte) ma per indirizzare i flussi aerodinamici poi fuoriescono dal gigantesco estrattore posteriore.
CAMBIATA VIRTUALE. Sull’asse posteriore c’è un differenziale di nuovo tipo a doppia frizione che promette un trasferimento della coppia rapidissimo tra le due ruote e una funzione di simulazione di cambio marcia (attivabile dai paddle al volante), dà un feedback sonoro evidente dell’aumento di giri e anche un effetto limitatore quando chi guida non “scala” in tempo.
QUASI 600 CV. La carrozzeria utilizza molti componenti stampati i9n 3D ed è realizzata per gran parte in carbonio, mentre la piattaforma di partenza è la E-GMP, utilizzata dalle Ioniq 5 e Ioniq 6, dalle quali arriva anche la batteria da 77,4 kWh ricaricabile con tensione fino a 800 V. L’auto è lunga 4,9 metri, larga 2 e alta 1,48. I due motori elettrici – uno anteriore, l’altro posteriore – erogano una potenza complessiva di 585 CV e una coppia di 740 Nm. La velocità massima dichiarata è superiore a 250 km/h, anche se sarebbe sicuramente più interessante conoscere i tempi di accelerazione, che dovrebbero essere ridottissimi.
